Ribadiamo che lo Slai cobas sc appoggia tutti i lavoratori in lotta, qualunque sia l’organizzazione sindacale che hanno, ma è del tutto evidente che per sostenere la nostra piattaforma (vedi sotto) serve che i lavoratori si organizzino nello Slai cobas e in un coordinamento operaio delle varie ditte.
Noi diciamo già da adesso a tutti i lavoratori che si sentiranno penalizzati dagli accordi in corso che noi li impugneremo anche legalmente se non tuteleranno le condizioni di lavoro, il salario.
....l’obiettivo nostro è di mettere fine a questa situazione e che i lavoratori possano avere nelle loro mani la lotta e non dipendere dai vari capetti e funzionari del sindacato, che campano da una vita sulla pelle dei lavoratori dell’appalto.
Nei prossimi giorni intendiamo realizzare dei presidi alla portineria delle imprese.
I lavoratori che vogliano una lotta nuova e una nuova organizzazione sindacale, possono contare su di noi

info da Corriere di Taranto
“La situazione più delicata riguarda gli oltre 200 lavoratori della Castiglia. La ditta Pellegrini assumerà 300 addetti alle pulizie



Continua ad essere molto alta la tensione nei lavoratori dell’indotto e tra i sindacati metalmeccanci di Taranto. Un qualcosa di altamente previsto e prevedibile, su cui avevamo scritto in tempi non sospetti, lo scorso ottobre (vedi link qui sotto). Il mondo dell’indotto, dell’appalto e del sub appalto del siderurgico, per chi conosce realmente la storia della grande fabbrica, è da sempre complesso, contorto, articolato, dove in tanti imprenditori locali nel corso degli anni si sono arricchiti enormemente. E’ inutile nasconderselo e fare finta di niente. Imprenditori che tra l’altro non hanno mai attirato le simpatie di alcuni sindacati, per usare un eufemismo. Soltanto che, garantendo lavoro e reddito a centinaia di lavoratori, i contrasti spesso sono rimasti all’ombra degli altiforni (ma di controversie con le stesse aziende se ne contano a iosa negli anni). E’ chiaro che ArcelorMittal sta semplicemente applicando su Taranto, le stesse condizioni che applica negli altri stabilimenti sparsi per il mondo. Condizioni che ovviamente non stanno bene a chi era abituato a ben altre situazioni. E come sempre accade, purtroppo, a pagare il prezzo più alto sono adesso quei lavoratori che grazie all’indotto ex Ilva sono riusciti a trovare un lavoro dignitoso. E che ora rischiano o di perderlo, o di dover accettare condizioni salariali inferiori al passato.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2018/11/03/222ilva-mittal-cambia-la-grande-fabbrica/)
Dopo la conclusione delle riunioni odierne all’Arpal Puglia (Agenzia Regionale per le Politiche
Attive del Lavoro)per il personale Castiglia delle pulizie industriali al siderurgico ArcelorMittal di Taranto, coinvolto dal cambio di appalto con 5 aziende subentranti, i sindacati Fim-Fiom-Uilm-Usbcontinuano con lo sciopero a oltranza già indetto per la Castiglia organizzando per lunedì 30 settembre un sit-in sotto la Prefettura di Taranto alle 08:30, chiedendo di essere ricevuti, dichiarando sin da ora lo sciopero di 24 ore per martedì 1 ottobre esteso a tutti i lavoratori dell’indotto“. “I timori delle organizzazioni sindacali – che hanno diffuso una nota nel pomeriggio – purtroppo sono tutti confermati. Si sta pertanto configurando un massacro occupazionale ed una perdita di salario e diritti acquisiti non sostenibile, con la silente complicità della stazione appaltante (ArcelorMittal) ed i lavoratori sono in una situazione disperata e sotto ricatto occupazionale“. Il rischio concreto, prosegue la nota, “è che tale situazione si possa estendere a macchia d’olio, in tutto il settore dello stesso appalto siderurgico“. I sindacati chiedono quindi un intervento delle istituzioni per “affrontare tempestivamente questa situazione oramai drammatica. In mancanza di risposte, decideranno e programmeranno ulteriori iniziative di lotta“. 
L’impresa Castiglia da lunedì uscirà dgli appalti ArcelorMittal, cosa che ha comportato una procedura di licenziamento pende per 201 addetti su un totale di 264. A rischiare di più sono i lavoratori con contratto metalmeccanico sprovvisti di clausola sociale, a differenza di quelli impiegati con il contratto multiservizi pari a 65 unità. Le mediazioni con le nuove aziende nono sono andate a buon fine, con il 3 ottobre che segnerà il giorno di chiusura della procedura.
Saranno infatti cinque le nuove società (Alliance Green Service Italia, Ecologica spa, Evoluzione ecologica, Mad, Ags Italia e Sea) che dall’1 ottobre subentrano ad altre per gli appalti di pulizie industriali, civili, trasporti e servizi. Le quali hanno manifestato l’intenzione di voler riassumere solo una parte del personale e a condizioni che i sindacati definiscono peggiorative. Questo perché verrebbe adottato automaticamente il cambio dei contratti da metalmeccanico a multiservizi, dove il primo ha condizioni salariali migliori del secondo ma come detto è sprovvisto della clausola sociale, che obbliga la ditta subentrante in un appalto ad assumere i lavoratori della ditta precedentemente operante.
La ditta Ecologica pur non presentandosi all’incontro odierno, ha confermato la sua proposta iniziale, ovvero l’assunzione di 82 lavoratori tra coloro che hanno il contratto da metalmeccanici e quelli che hanno il contratto multiservizi. Più specificatamente ha proposta la riassunzione dei 31 addetti inquadrati col contratto multiservizi mentre degli 82 col contratto dei metalmeccanici, ne prenderebbe soltanto 51 ma sempre con cambio contrattuale. Proposta bocciata dai sindacati. A cui era piaciuta la proposta della Alliance Green Service, società dove ArcelorMittal è presente in joint venture. Rioccupare 39 lavoratori ex Castiglia secondo questo schema: 7 inquadrati col contratto di lavoro multiservizi, 2 a tempo determinato e 30 con contratto metalmeccanico. Per questi ultimi, inoltre, sarebbero state garantite le stesse condizioni salariali nonostantel’inquadramento col multiservizi. Ma questa proposta non è stata accettata dalle altre aziende.
La ditta Sea ha detto di non essere in condizione di assumere 30 lavoratori, ma si è detta disponibile a farsi carico di 7 lavoratori con contratto a termine e 3 a tempo indeterminato.
Una buona notizia arriva invece per i lavoratori dell’indotto impiegati nel settore delle pulizie civili: quest’oggi è stato sottoscritto l’accordo presso l’Ufficio controversie della Regione Puglia-Provincia di Taranto, grazie al quale la Pellegrini SpA, aggiudicataria del servizio, si è impegnata all’assunzione di tutte le unità lavorative, oltre 300, impiegate nell’appalto. La ditta Pellegrini garantirà ai lavoratori le stesse condizioni economiche e giuridiche, salvaguardando non solo l’occupazione ma anche i redditi. E garantendo anche una chance occupazionale a tutti i lavoratori a tempo determinato impiegati nelle aziende uscenti e senza un contratto di lavoro dall’1 ottobre 2019.
Oggi la ditta ha inoltre comunicato che a proprio carico economico installerà nell’area impresa dello stabilimento siderurgico spogliatoi, con docce, armadietti, cambio tuta sporco/pulito, dispositivi di protezione individuale e quanto previsto dalle normative vigenti, ipotizzando anche un’area per le 55 donne presenti nel cantiere finora costrette a cambiarsi nelle proprie auto.

Lo Slai cobas appoggia le iniziative di sciopero in corso per gli operai della Castiglia e nell’appalto

- TUTTI GLI OPERAI CHE SONO IN FORZA ANCHE QUELLI A TEMPO DETERMINATO DEVONO CONTINUARE IL LAVORO ED ESSERE ASSUNTI DALLE NUOVE DITTE
- NESSUN PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI LAVORO
- APRIRE UNA VERTENZA UNITARIA PER IL PASSAGGIO DI TUTTI GLI OPERAI DELLE DITTE D'APPALTO AL CCNL METALMECCANICO, MANTENENDO LA CLAUSOLA SOCIALE NEI PASSAGGI DI APPALTO.


Rispondiamo con la lotta vera ai piani di ArcelorMittal e dei padroni dell’appalto che pensano solo ai loro profitti!

Nessun licenziamento deve passare
Difendiamo salari, diritti, sicurezza, condizioni di lavoro

Clausola sociale unica per tutte le ditte,
indipendentemente dal CCNL, per la continuità lavorativa

Contratto metalmeccanico per tutti
Parità salariale normativa

Operai AM – Operai dell’appalto – Operai in cigs AS
la lotta è una sola!

La strategia dei sindacati confederali con la firma dell’accordo del 6 settembre 2018

è fallita ed è alla base dell’azione e dello strapotere dell’ArcelorMittal.

Lo slai cobas ha impugnato tutto questo infame accordo in sede di tribunale e si batte perché questo accordo deve cadere con la lotta unitaria dei lavoratori

Organizzati nello Slai cobas slaicobasta@gmail.com - 3475301704
Sede-Ufficio legale: via Livio Andronico, 47 Taranto - ogni martedì 18 – 20