Un film che mostra come il grande capitale sempre manovra e ottiene dagli Stati, dai governi, creando un sistema, anche dei mass media, al suo servizio, al servizio del suo profitto.
Un film non lamentoso che guarda alle fabbriche, alle lotte dure degli operai, benchè a queste riservi poco spazio. Non mostra l'articolata "guerra contro" dei proletari e delle popolazioni che si è svolta e si svolge in quasi tutti i paesi, dall'India, all'Africa, alle fabbriche europee, ecc., dovunque Mittal ha costruito il suo impero.
Viene in modo chiaro mostrato quello che abbiamo detto e tanti operai dicono oggi: "Mittal come Riva, peggio di Riva", sia nel suo processo di ascesa, sia nell'impero familiare, sia nella sua strategia di uso delle crisi degli altri capitalisti per diventare, Mittal, il maggiore produttore di acciaio nel mondo.
Ma anche dietro la grandezza, la crisi; come abbiamo scritto di Riva: "Un gigante capitalista dai piedi di argilla".
Un documentario, quindi, che - per chi vuole capire, senza paraocchi e senza vedere solo un aspetto - mostra, al di là anche dell'intenzione dell'autore, che "Nocivo è il capitale non la fabbrica". E' il capitale che distrugge ogni cosa che tocca, e fa diventare per sè oro brillante tutto ciò che può dare profitto.
Ma a Taranto c'è chi le ha dette dall'inizio queste cose, chi ha mostrato la "forza" e la "debolezza" dell'impero Mittal: proletari comunisti e lo Slai cobas per il sindacato di classe.
Ma non solo lo ha detto e documentato - in altro post pubblichiamo un testo che è stato diffuso all'Ilva quando ancora doveva entrare Mittal e sta per uscire un importante Dossier che analizza e fa inchiesta fabbrica per fabbrica dell'impero Mittal e cosa succede da parte degli operai e delle popolazioni - ha chiamato alla lotta, all'unità operai/masse popolari di Taranto e continua su questo a lavorare instancabilmente.
Il regista Jerome Frittel a chi nel pubblico gli chedeva cosa fare ha risposto: LOTTA!
Ma lotta/guerra di classe contro il capitale, i governi, lo Stato dei padroni che portano avanti una vera e propria guerra per i loro interessi.
Lotta - come abbiamo detto - che deve essere per forza internazionale. Mittal nel suo aspetto di "impero del male" per accumulare profitti e profitti sullo sfruttamento, attacco alla salute e alla vita, porta, suo malgrado, un aspetto positivo: porta gli operai di Taranto sulla arena internazionale, mostra che gli operai sono e possono essere una sola classe e possono così essere forti.
Solo proletari comunisti e lo Slai cobas lavora per unire gli operai di Taranto agli operai dell'India, della Francia, ecc. Lo può fare perchè ha una linea, una concezione e ha concreti legami con le realtà che negli altri paesi lavorano per organizzare la lotta sindacale e politica dei proletari e delle masse popolari, per i diritti al lavoro e alla vita oggi e per il potere proletario di domani.
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