Farsesche e tragiche nello stesso tempo sono infatti le motivazioni date a sostegno del Sì. Motivazioni che non hanno nulla di politico.
L'opera si deve fare perchè altrimenti dovremmo spendere troppi soldi per le penali (ammesso e non concesso, dati e argomentazioni differenti stanno dicendo in queste ore che questo non sta scritto in nessun contratto e che al massimo si risarcirebbero le aziende per i danni) e perchè prima non si sono lette le carte.
Tradotto, indipendentemente se l'opera sia valutata utile o meno, se comporti effetti disastrosi per i territori e l'ambiente, la Tap si deve fare perchè, altrimenti, Di Maio, e Salvini, dovrebbe cancellare le altre promesse (reddito di cittadinanza e riforma pensioni, perchè questi famosi 20 miliardi di penale dicono che corrisponderebbero ai fondi necessari per questi provvedimenti), e perchè in tutti questi mesi di governo non sono stati in grado di leggere le carte - nè lo avevano fatto prima, quando invece gli altri sul territorio avevano ben conoscenza della situazione e Di Battista andava dicendo che con loro al governo in due settimane si stoppava la tap.
Se non fossero ingannapopolo, sarebbero degli emeriti imbecilli. Ma, purtroppo questo sarebbe ancora un complimento.
La realtà è che non possono, perchè la Tap è un'opera strategica nella guerra interimperialista e del ruolo dell'Italia in questa contesa. Trump l'ha detto chiaro a Conte: la Tap si deve fare!
La TAP - come abbiamo riportato il 23 ottobre - va ben oltre la questione ambientale e territoriale, il gasdotto transadriatico cruciale per sicurezza dell’intera Europa
"...Il progetto per il gasdotto transadriatico (Tap) è cruciale per i rapporti bilaterali tra Italia e Albania, e per la sicurezza energetica dell’intera Europa. È quanto dichiarato da Michele Elia, country manager di Tap Italia, che ha ricordando anche quanto sia importante per l’Italia ridurre la dipendenza (dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico) dalla Federazione Russa".
L’interesse americano sulla pipeline è legato al fatto che può rappresentare la possibilità di ridurre la dipendenza dal gas russo dell’Europa.
"Con un valore di 5 miliardi di euro, il TAP è considerato una pietra angolare della politica di sicurezza energetica dell'Unione europea che mira a ridurre la dipendenza dell'Europa dal gas russo. Per Washington è cruciale contenere l'influenza di Mosca sul vecchio continente".
Lungi dal sostituire il gas russo, il TAP assicurerebbe il 2,4% del consumo del gas continentale. Colmerebbe il divario della produzione europea di gas e farebbe dell'Italia uno snodo per la riesportazione del gas verso altri paesi europei
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