Con un comunicato diffuso alla stampa, Contramianto ha avuto certezza che è iniziata la bonifica dell’amianto alle “Case Bianche“ del quartiere Paolo VI a Taranto.
Complessivamente 1.272 metri quadrati di pannelli murali in
cemento-amianto verranno rimosse dalle facciate esterne delle case.
L’intervento di rimozione dell’amianto è già iniziato ed interessa
cinque moduli di fabbricati delle Case Popolari del Canale A edificio A1-A2-A3-A4-A5 ubicati in via della Repubblica.
Contramianto già da fine luglio a seguito delle preoccupazioni dei cittadini dell’abitato aveva chiesto informazioni sugli interventi di bonifica amianto attualmente in corso, interessando la proprietà delle
Case Bianche, Comune di Taranto, ASL, Dipartimento di Prevenzione e Spesal, ARPA, reiterando la richiesta ad agosto. Ad oggi solo lo Spesal di Taranto, il Servizio di Prevenzione ASL dei luoghi di Lavoro, con lettera di alcuni giorni fa ha confermato le preoccupazioni di Contramianto in merito alla presenza di amianto nei pannelli delle facciate e l’attività di rimozione del cemento-amianto con l’intervento di Azienda specializzata, che ha presentato regolare Piano di Lavoro. Le palazzine a semicerchio delle “Case Bianche“ al quartiere Paolo VI risultano contaminate sulle facciate da piastrelle con fibre di amianto, il pericoloso cancerogeno che potrebbe essere stato respirato da ignari cittadini, migliaia di filamenti che negli anni possono essersi staccati dai manufatti. Secondo stime attendibili ogni metro quadro di cemento-amianto degradato rilascia in aria tre grammi/m2/anno di polveri di amianto, quindi in relazione all’estensione delle vecchie pannellature coibentate vi è un possibile rischio per la cittadinanza di inalazione di polveri cancerogene nelle aree limitrofe agli edifici.
Intanto nessuna risposta dalla proprietà delle Case Bianche, da Comune di Taranto, ARPA e ASL Dipartimento di prevenzione a cui compete la tutela della salute collettiva anche dai possibili rischi ambientali. Un silenzio preoccupante che, scrive Contramianto nella nota, “vogliamo spezzare rinnovando agli interessati attraverso gli organi d’informazione quanto affermato nella nostra lettera di luglio con la quale chiedevamo informazioni sulla possibile presenza di fibre di amianto nei pannelli di coibentazione esterni degli edifici Case bianche Paolo VI Taranto in manutenzione straordinaria in corso”. Una richiesta di informazioni presentata da Contramianto e sollecitata dai cittadini che chiedono di sapere se vi possa essere una situazione di potenziale pericolo per la salute per la possibile inalazione di fibre di amianto dei pannelli in cemento-amianto delle loro abitazioni: “Non vogliamo ingenerare facile allarmismo ma chiediamo a proprietà e istituzioni interessate di fornire adeguate informazioni alla cittadinanza ed in particolare agli abitanti delle Case Bianche sulla presenza dei manufatti in cemento amianto, quali siano gli interventi attivati o da attivare per la messa in sicurezza e bonifica amianto degli edifici interessati e quali le tutele previste per la difesa della salute degli abitanti”.
Contramianto già da fine luglio a seguito delle preoccupazioni dei cittadini dell’abitato aveva chiesto informazioni sugli interventi di bonifica amianto attualmente in corso, interessando la proprietà delle
Case Bianche, Comune di Taranto, ASL, Dipartimento di Prevenzione e Spesal, ARPA, reiterando la richiesta ad agosto. Ad oggi solo lo Spesal di Taranto, il Servizio di Prevenzione ASL dei luoghi di Lavoro, con lettera di alcuni giorni fa ha confermato le preoccupazioni di Contramianto in merito alla presenza di amianto nei pannelli delle facciate e l’attività di rimozione del cemento-amianto con l’intervento di Azienda specializzata, che ha presentato regolare Piano di Lavoro. Le palazzine a semicerchio delle “Case Bianche“ al quartiere Paolo VI risultano contaminate sulle facciate da piastrelle con fibre di amianto, il pericoloso cancerogeno che potrebbe essere stato respirato da ignari cittadini, migliaia di filamenti che negli anni possono essersi staccati dai manufatti. Secondo stime attendibili ogni metro quadro di cemento-amianto degradato rilascia in aria tre grammi/m2/anno di polveri di amianto, quindi in relazione all’estensione delle vecchie pannellature coibentate vi è un possibile rischio per la cittadinanza di inalazione di polveri cancerogene nelle aree limitrofe agli edifici.
Intanto nessuna risposta dalla proprietà delle Case Bianche, da Comune di Taranto, ARPA e ASL Dipartimento di prevenzione a cui compete la tutela della salute collettiva anche dai possibili rischi ambientali. Un silenzio preoccupante che, scrive Contramianto nella nota, “vogliamo spezzare rinnovando agli interessati attraverso gli organi d’informazione quanto affermato nella nostra lettera di luglio con la quale chiedevamo informazioni sulla possibile presenza di fibre di amianto nei pannelli di coibentazione esterni degli edifici Case bianche Paolo VI Taranto in manutenzione straordinaria in corso”. Una richiesta di informazioni presentata da Contramianto e sollecitata dai cittadini che chiedono di sapere se vi possa essere una situazione di potenziale pericolo per la salute per la possibile inalazione di fibre di amianto dei pannelli in cemento-amianto delle loro abitazioni: “Non vogliamo ingenerare facile allarmismo ma chiediamo a proprietà e istituzioni interessate di fornire adeguate informazioni alla cittadinanza ed in particolare agli abitanti delle Case Bianche sulla presenza dei manufatti in cemento amianto, quali siano gli interventi attivati o da attivare per la messa in sicurezza e bonifica amianto degli edifici interessati e quali le tutele previste per la difesa della salute degli abitanti”.
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