giovedì 25 ottobre 2018

Questa mattina alle portinerie Ilva - il testo del volantino diffuso

Agli operai

Margherita Calderazzi, coord. Slai cobas sc dal 15 ottobre è agli arresti domiciliari per un mese, perchè nel 2010 quando aveva organizzato, diretto la lunga lotta per il lavoro dei Disoccupati Organizzati, che ha portato al risultato che ora tanti di essi lavorano, aveva avuto uno scontro verbale con il capo dei vigili urbani in una fase calda della lotta.
Questo succede a Taranto dove Riva e i suoi complici istituzionali, parlamentari, ancora non hanno ricevuto neanche un giorno di condanna per aver fatto ammalare, morire in fabbrica centinaia di lavoratori e con l'inquinamento Ilva migliaia di persone, donne, bambini, per non parlare dei politici corrotti e dei padroni e padroncini che violano la legge, evadono tasse, usano lavoro nero, non pagano i contributi, sfruttano, ecc.
Margherita era stata anche processata, ma poi assolta, per la scritta “Riva assassino!”.
Esprimiamo, pensando di interpretare il pensiero di tanti operai Ilva che la conoscono per il suo impegno costante all'Ilva per i diritti dei lavoratori, la massima indignazione e solidarietà.
Messaggi si possono mandare a slaicobasta@gmail.com e a whatsapp 3920884230

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SULL'ACCORDO ILVA
Non è vero che questo accordo non sia impugnabile.

Noi dobbiamo fare una battaglia legale, sulla violazione del 2112, perchè andare in deroga del 2112 vuol dire aprire l’autostrada ad altre deroghe; sui criteri unilaterali e discriminatori sanciti dall’accordo per scegliere gli operai, perchè sono illegittimi, nè possano essere praticati liberamente, come se tutto è lecito. Va poi smascherata e combattuta anche l’assurdità degli operai “in vendita”, questa fuoriuscita di operai era largamente raggiungibile con l’estensione dei benefici amianto e con una legge speciale per Taranto, dentro una dinamica emergenziale per la città e la fabbrica come è l’inquinamento.

Lo Slai cobas Taranto a partire da novembre proporrà ai lavoratori tutte le forme di attacco legale a questo accordo, a tutela dei diritti di tutti i lavoratori di essere assunti subito tutti da Mittal senza discriminazioni e figli e figliastri,
denunciando con nome e cognome coloro che stanno pilotando le assunzioni.

Mentre interverrà su tutti fattori critici della condizione operaia e sicurezza che questo passaggio comporta ora e soprattutto dopo il periodo di transizione di 3 mesi.

Mittal è il modello selvaggio del capitalismo in “guanti bianchi”, per cui nessun diritto è garantito, e l’accordo permette una serie di valvole di sfogo per “zero diritti”, nella gestione diretta della fabbrica.

Con la nuova proprietà, lo Slai cobas sc farà ex novo la battaglia sul tesseramento sindacale e sulle Rsu.

Dobbiamo avere fiducia!

Tre mesi per chiarirci, tre mesi per verificare dentro il sistema Mittal come può funzionare, tre mesi per riorganizzare lo Slai cobas per il sindacato di classe in fabbrica e le nuove elezioni RSU, che per noi si devono fare entro giugno 2019.

Non è affatto vero che la partita Ilva/AM si è chiusa. Si è chiusa una battaglia ma non la guerra, la guerra di classe.
25 ottobre 2018

SLAI COBAS per il sindacato di classe
(NUOVA SEDE) Taranto via Livio Andronico, 47 (ang v. Polibio - vicino ‘Olindo carni’)
3471102638 - slaicobasta@gmail.com - blog: https://tarantocontro.blogspot.com/

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