Ci vuole ancora tempo perchè il
processo passi dalla difesa all'offesa, ed entrino finalmente in
campo le parti civili, gli operai Ilva, lavoratori cimiteriali,
abitanti dei Tamburi, ecc.
Affinchè, come noi abbiamo
sempre voluto, si possa trasformare il processo in contestazione “da
sinistra” (rispetto alla contestazione permanente “da destra) del
processo stesso.
Ricordiamo che lo Slai cobas in questi mesi
ha fatto due esposti importanti che si devono trasformare in
inchiesta o in denuncia di mancata inchiesta.
Uno riguarda la denuncia
verso Vico Ludovico, deputato del PD, ammittente in sede di processo
di ricevere contributi da parte di Riva (in particolare 49mila euro
nelle elezioni del 2006); si tratta di un ex segretario generale della Cgil, pezzo grosso del Pd
renziano.
L'altro esposto è contro
l'immunità penale e ha lo scopo di portare questa battaglia anche
in Cassazione.
In 105 udienze celebrate finora dinanzi alla Corte d’Assise, senza considerare quella della falsa partenza del dicembre 2015, sono stati esaminati circa un centinaio di testimoni da pubblici ministeri, avvocati delle parti civili e degli imputati. La lunga lista dei testi dell’accusa, molti dei quali citati da altre parti processuali, non è ancora esaurita. Con l’interrogatorio fiume dell’ingegnere Barbara Valenzano, uno dei custodi quattro giudiziari nominati dal gip Patrizia Todisco dopo il sequestro dell’area a caldo, l’esame dei testimoni è entrato in una fase molto tecnica, ma interessante, relativa alla gestione dello stabilimento, come dimostra la presenza in aula dei direttori dello stabilimento finiti sul banco degli imputati. L’esame va avanti da cinque udienze e dovrebbe concludersi questa settimana. Dopo saranno chiamati a deporre gli altri due custodi, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento.
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