Purtroppo essere andati dietro alle frottole del M5S, dei Di Maio,
Di Battista non è che non ha fatto danni nella linea e obiettivi del
movimento NoTap.
Di Battista non è che non ha fatto danni nella linea e obiettivi del
movimento NoTap.
Proletari comunisti aveva fatto una chiara analisi fin dai tempi
della prima presentazione alle elezioni politiche, in cui
furoreggiava solo Grillo.
della prima presentazione alle elezioni politiche, in cui
furoreggiava solo Grillo.
*****
"Grillo politicamente e culturalmente è un comico che denuncia, utilizzando le sue armi, fatti e malefatte dei partiti, della finanza, del costume; lo fa con capacità di coinvolgimento, con battute fulminanti, che in generale ottengono un consenso in chi lo ascolta... La crisi della democrazia parlamentare, il moderno fascismo, le varie forme di tecnocrazia dominante lasciano largo spazio a questo tipo di “prodotto”.
La questione “Grillo” cambia col formarsi di questa strana e oscura “setta aziendale” che con abilità e, in una certa misura, pianificazione, costruisce una forma di cupola internauta che utilizza in forme apertamente cripto fasciste lo strumento della rete, della democrazia virtuale, atomizzata e
individualizzata, al servizio di una dittatura reale, esclusiva, e la trasforma in macchina elettorale, in nuova forma partito, in cui tutte le masse vengono incluse ma organicamente escluse.
Ma perchè a questa forma corrisponda un contenuto, via via questi contenuti vengono identificati con i discorsi, da sempre reazionari: 'né destra né sinistra', 'né operai né padroni', 'niente partiti niente bandiere' che poi diventa 'niente sindacati', niente organizzazioni delle masse. Così si persegue la costruzione di una irreggimentazione politica, culturale, ideologica fatte di masse spogliate di autonomia di pensiero, di organizzazione, adoranti e plaudenti al “capo” che in un rapporto simbiotico ne cavalca gli istinti più bassi, il linguaggio più crudo, il turpiloquio, per mostrasi uno del popolo, anzi “il popolo”. Questo è fascismo...
Grillo è lo sdoganamento dei fascisti all'ombra del “nè destra né sinistra, purchè dicano cose buone”, accarezza il razzismo antimmigrati, il sessismo antifemminista; raccoglie interi pezzi di elettori delusi dal centro destra che non hanno cambiato per niente idea e humus culturale, e raccoglie da sinistra tutti coloro che hanno perso fiducia nel movimento reale, nelle lotte, nella sinistra in genere...
Gli eletti di Grillo sono la cosiddetta “gente comune che non ha mai fatto politica”, come se questo fosse un merito. Questo crea una serie di soldatini al servizio del capo nella “migliore delle ipotesi”, altrimenti una genia di persone pronte a vendersi innanzitutto politicamente e culturalmente al primo offerente nel parlamento borghese. Questo è omogeneo alla cancellazione della 'democrazia partecipata' attraverso le forme organizzate della lotta sociale e politica ed è caratteristica dell'omogenizzazione/irreggimentazione di stampo reazionario.
Sul programma del M5S... Il punto di vista che si assume è quello della media e piccola impresa, del “risparmiatore”..., che evidentemente hanno contraddizioni rispetto ad un sistema dominato dalla grande finanza e dalla grande impresa e che nella crisi sono stati penalizzati. Tutto questo indirizzato verso un”mercato trasparente che funzioni”, che poi è il mercato capitalista, verso la “non contraddizione tra operai e padroni” che produce un misto di neocorporativismo e ultraliberismo che non può che rientrare prima o poi dentro i nuovi assetti del capitale.
L'ideologia di “tutti ladri” e di “banche usuraie” è una verità banale, da sempre però utilizzata dall'estrema destra che vuole l'abolizione dei partiti e la subordinazione delle banche agli interessi nazionali di Stato, ora anti Europa ora da Europa nazione, che sono pur sempre al servizio del capitale e ingredienti di un regime moderno fascista.
Altri pezzi del programma, quelli che piacciono al “movimento”: no grandi opere, acqua, ecc., nella versione grillina sono la natura di destra, finalmente svelata, di una parte di queste battaglie che rimandano ad un buon funzionamento dello Stato, ad uno Stato che si occupi di 'beni comuni', mentre il capitale si occupa di mercati e profitti.
Il “reddito di cittadinanza” è parola d'ordine oggi presente anche nei circoli dominanti dell'economia mondiale; di per sé non ha un carattere antagonista al sistema in periodo di crisi, e generalmente trova espressione in quell'estensione di ammortizzatori sociali ritenuta utile a contenere la protesta delle masse sempre più senza lavoro per distogliere da essa...
...Intanto procede nella marcia verso il parlamento, costruendo i cosiddetti “deputati” come soldatini di piombo. Ma il vero humus di alcuni di essi non può che venir fuori, appena parlano sputano il cuore nero. Così vediamo la capogruppo un giorno dire che il fascismo ha avuto alti valori, un altro giorno che l'art. 18 è un'aberrazione.
Dei “signori-nessuno” sono pronti a giocare il ruolo di gregari investiti del potere..."
Nessun commento:
Posta un commento