sabato 6 ottobre 2018

A proposito dell'incontro delle associazioni tarantine contro il decreto sicurezza: occorre chiarezza e lotta aperta

Tutte giuste le cose dette in questo convegno nella denuncia della gravità del decreto.
Ma quando queste associazioni fanno un bilancio dei fatti reali? Nessuno degli invitati di Taranto si è presentato, neanche i sindacati, compresa la Cgil. L'unico sindacato a cui non è giunto l'invito è lo Slai cobas sc che invece, e nessuno lo può smentire, è il solo a Taranto, e per un periodo anche a Grottaglie, ad aver organizzato i migranti e le loro lotte in questi anni e continuerà a farlo. 
Invece vi è stato l’osceno invito ai parlamentari jonici del M5S, sostenitori del governo fascio-razzista in parlamento (che chiaramente si sono guardati bene dall'andare). Ugualmente si è rivelato un invito inutile quello a sindaco e giunta fatta di oscuri figuri non in grado di occuparsi di questioni reali delle condizioni dei migranti a Taranto, e che ora (vedi Ass. Cataldino) sono invece impegnati nella lotta contro i venditori abusivi, di cui una parte sono migranti.
Non si può invitare e chiedere soluzioni ai problemi sempre più drammatici dei migranti chi è parte attiva dei provvedimenti razzisti (parlamentari M5S) o complici nel non fare (Sindaco,
organizzazioni sindacali, ecc.),

Senza combattere a viso aperto nelle strade, nei quartieri il razzismo, senza trasformare i migranti in una forza che rivendica con la sua presenza i propri diritti, la situazione dei migranti e della città peggiorerà. 
Nè va bene mettere insieme sotto la coperta generale dell’associazionismo, associazioni che, speculando sui migranti, hanno aperto negozietti e ristorantini cari.
Le associazioni devono realmente decidere se fanno parte della soluzione o del problema.
I migranti stessi si rendano conto che davvero la situazione è cambiata e cambierà in peggio sempre di più e che in questo paese ormai i diritti si conquistano solo con la lotta in prima persona e collettiva. E' la seconda fase della lotta per la vita che è di fronte a loro. Ci vogliono migranti che dicano "io preferisco morire che essere cacciato", come in alcune lotte si sono visti.

Lo Slai cobas sc a Taranto è l’arma che i migranti hanno per la lotta, per difendere i loro diritti. Questo è già successo.

Nessun commento:

Posta un commento