Importanti udienze quelle di questa settimana. In particolare quelle segnalate in questi articoli, una positiva, l'altra negativa.
La testimonianza di Biagio Marzo, presidente di Altamarea è illuminante del ruolo complice del sindaco Stefano nel non porre obiezioni all'Aia del 2011, nonostante in un primo momento avesse inviato alla Commissione a Roma le molte obiezioni di Altamarea; una Aia di cui Riva disse: Ve l'abbiamo scritta praticamente noi"; e del ruolo direttamente colpevole della Ministra Prestigiacomo e del governo di allora, Berlusconi, nel fare questa Aia a modello degli interessi di profitto di Riva - Ma mentre Stefano è imputato nel processo, la Prestigiacomo è assente.
Monsignor Papa, arcivescovo di Taranto, negli anni di Riva, nella sua testimonianza prima di tutto ha ammesso di aver ricevuto soldi dall'Ilva anche nel 2010 tramite Girolanìmo Archinà, ma derubrica questa "tangente" a un sistema normale di donazioni che periodicamente Riva faceva alla Chiesa e che sono proseguite per ben 5 anni, dal 2007 al 2012.
Ma pur volendo ammettere per un momento che in cambio di questi soldi non vi fosse un ruolo attivo pro Riva della Chiesa verso la città, il fatto stesso che la Chiesa ricevesse soldi dal padrone responsabile di decine e decine di morti operaie in fabbrica e di centinaia di malati e morti in città E' AVER CONTRIBUITO ALLA POLITICA ASSASSINA DI RIVA.
Nella riunione del Coordinamento nazionale dello Slai cobas sc di sabato 13, affronteremo questo Processo e le nuove iniziative, perchè ciò che anche non va bene è, come scrive giustamente il giornalista, che sembra che "i Riva appartengono ormai al passato, le costituzioni di parte civile non sono più di moda, Ambiente svenduto tira meno del Radon", e questo processo si svolge sempre più in un'aula grande ma deserta, con la presenza di pochissimi tenaci, nel disinteresse della città, e soprattutto delle parti civili di sindacati confederali, della Fiom, dell'Usb, dei Liberi e pensanti, ecc.
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