Procedono regolarmente i lavori di copertura dei Parchi minerali. E’ quanto comunica l’Ilva attraverso una nota pubblicata sul sito ufficiale www.gruppoilva.com.
Dall’esterno del recinto dello stabilimento di Taranto sono già visibili le otto torri provvisorie, 4 sono alte circa 80 metri e 4 alte 15mt, “che serviranno a sollevare e ad assemblare la parte superiore della copertura” precisa l’azienda. Oltre all’istallazione di tutte le torri, “si è proceduto alla realizzazione dei plinti di fondazione a seguito dell’esecuzione dei 318 pali di fondazione previsti, ognuno della lunghezza di circa 38 mt, che serviranno a mantenere l’intera struttura”.
(guarda il video sul sopralluogo effettuato presso il cantiere dei parchi minerali https://www.corriereditaranto.it/2018/09/03/ilva-il-video-del-sopralluogo-nellarea-parchi/)
Le opere in carpenteria metallica come le torri e l’assemblamento degli archi di copertura vengono
svolti, come risaputo, dai lavoratori dell’azienda Cimolai, mentre per le opere civili (fondazioni e pali) la Cimolai si avvale di ditte appaltatrici locali. Ad oggi si contano ben 160 persone che lavorano regolarmente nel cantiere.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2018/08/29/ilva-area-parchi-ombre-su-appalti-e-lavori/)
L’ingegnere Marco Sciarra, direttore tecnico dei lavori di Cimolai, ha confermato che “le attività di costruzione della struttura metallica, in realizzazione nelle officine, procedono come da cronoprogramma. In questa fase – continua il direttore tecnico – si lavora in un’area di 60.000 mq (su una totalità di 180.000 mq)”. Si tratterà, a lavori terminati, “di un’opera ingegneristica di caratura mondiale per la quale saranno necessarie 60mila tonnellate di acciaio, 200mila metri cubi di calcestruzzo, 10mila tonnellate di armature e 25mila metri di pali di fondazione”.
(leggi l’articolo sul sopralluogo al cantiere effettuato dai sindacati metalmeccanici https://www.corriereditaranto.it/2018/09/03/ilva-effettuato-soprallugo-cantiere-parchi/)
Per quanto riguarda invece l’intervento di messa in sicurezza della falda superficiale nell’area parchi primari, previsto dal Dpcm 2017 nelle more della realizzazione della copertura, è attivo dal 1° giugno 2018. Tale intervento, si legge nella nota informativa dell’azienda, ha previsto la messa in opera di 11 pompe per l’emungimento delle acque della falda superficiale da una trincea (portata massima prevista per ogni pompa pari a 1 mc/h) e il convogliamento dell’acqua emunta ad un impianto di trattamento della portata massima pari a 480 mc/g, funzionante 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, in cui avvengono le fasi di sedimentazione, coagulazione e flocculazione, filtrazione a sabbia e assorbimento con carbone attivo al fine di rendere idonea l’acqua ai parametri previsti dalla legge per lo scarico in acqua superficiale. Nell’impianto di trattamento confluiscono, inoltre, le acque provenienti dallo scavo per le coperture dei parchi primari.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2018/08/30/2copertura-parchi-ilva-e-la-messa-in-sicurezza-della-falda2/)
Dall’esterno del recinto dello stabilimento di Taranto sono già visibili le otto torri provvisorie, 4 sono alte circa 80 metri e 4 alte 15mt, “che serviranno a sollevare e ad assemblare la parte superiore della copertura” precisa l’azienda. Oltre all’istallazione di tutte le torri, “si è proceduto alla realizzazione dei plinti di fondazione a seguito dell’esecuzione dei 318 pali di fondazione previsti, ognuno della lunghezza di circa 38 mt, che serviranno a mantenere l’intera struttura”.
(guarda il video sul sopralluogo effettuato presso il cantiere dei parchi minerali https://www.corriereditaranto.it/2018/09/03/ilva-il-video-del-sopralluogo-nellarea-parchi/)
Le opere in carpenteria metallica come le torri e l’assemblamento degli archi di copertura vengono
svolti, come risaputo, dai lavoratori dell’azienda Cimolai, mentre per le opere civili (fondazioni e pali) la Cimolai si avvale di ditte appaltatrici locali. Ad oggi si contano ben 160 persone che lavorano regolarmente nel cantiere.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2018/08/29/ilva-area-parchi-ombre-su-appalti-e-lavori/)
L’ingegnere Marco Sciarra, direttore tecnico dei lavori di Cimolai, ha confermato che “le attività di costruzione della struttura metallica, in realizzazione nelle officine, procedono come da cronoprogramma. In questa fase – continua il direttore tecnico – si lavora in un’area di 60.000 mq (su una totalità di 180.000 mq)”. Si tratterà, a lavori terminati, “di un’opera ingegneristica di caratura mondiale per la quale saranno necessarie 60mila tonnellate di acciaio, 200mila metri cubi di calcestruzzo, 10mila tonnellate di armature e 25mila metri di pali di fondazione”.
(leggi l’articolo sul sopralluogo al cantiere effettuato dai sindacati metalmeccanici https://www.corriereditaranto.it/2018/09/03/ilva-effettuato-soprallugo-cantiere-parchi/)
Per quanto riguarda invece l’intervento di messa in sicurezza della falda superficiale nell’area parchi primari, previsto dal Dpcm 2017 nelle more della realizzazione della copertura, è attivo dal 1° giugno 2018. Tale intervento, si legge nella nota informativa dell’azienda, ha previsto la messa in opera di 11 pompe per l’emungimento delle acque della falda superficiale da una trincea (portata massima prevista per ogni pompa pari a 1 mc/h) e il convogliamento dell’acqua emunta ad un impianto di trattamento della portata massima pari a 480 mc/g, funzionante 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, in cui avvengono le fasi di sedimentazione, coagulazione e flocculazione, filtrazione a sabbia e assorbimento con carbone attivo al fine di rendere idonea l’acqua ai parametri previsti dalla legge per lo scarico in acqua superficiale. Nell’impianto di trattamento confluiscono, inoltre, le acque provenienti dallo scavo per le coperture dei parchi primari.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2018/08/30/2copertura-parchi-ilva-e-la-messa-in-sicurezza-della-falda2/)
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