lunedì 9 settembre 2013

al MOF marco licenziato e inquisiti al lavoro


Roma - (Adnkronos) - "Oggi appoggiamo lo sciopero proclamato dalla Usb per il licenziamento di un proprio iscritto preso di mira dai propri capi perché impegnato sui temi della sicurezza'' dice a Labitalia Ernesto Palatrasio, dello Slai Cobas per il sindacato di classe  di Taranto
E' in atto da questa mattina lo sciopero contro il 'sistema Ilva' che ammazza, inquina e licenzia i delegati sindacali che si oppongono e lottano per riconquistare dignita', diritti e lavoro sano e sicuro. Gia' all'alba decine di lavoratori hanno bloccato le vie di accesso allo Stabilimento per poi trasferirsi presso gli uffici della Direzione, chiusa e blindata sino all'inverosimile (quasi si aspettassero un attacco 'missilistico')''. Lo rende noto Usb in un comunicato.
 In questi minuti un gruppo di delegati Usb e di Lavoratori sono saliti ed hanno occupato i tetti della Direzione per manifestare con forza gli abusi e gli atti illegittimi che continuano ad essere perpetuati dentro e fuori la fabbrica. ''E' vergognoso -sottolinea Usb- che dopo quanto accaduto, l'ultima vicenda giudiziaria riguardante i 'Fiduciari' della famiglia Riva lo testimonia, il 'Super Commissario', i sotto Commissari, i Capi e Capetti non hanno dato un minimo segnale di discontinuita' con il passato. E' ancora piu' vergognosa la 'latitanza' della politica, delle Istituzioni e delle 'lefantiache centrali sindacali', silenti o complici, anche di fronte ad una situazione che oggi rischia addirittura di peggiorare la drammatica condizione sanitaria ed ambientale con la costruzione delle discariche''.
Contro tutto cio', la Usb lottera' ''con ogni mezzo e senza risparmio, insieme ai Lavoratori, alle associazioni ed a tutti coloro che vogliono mantenere aperta una alternativa alla distruzione ed alla morte''. "Oggi appoggiamo lo sciopero proclamato dalla Usb all'Ilva per il licenziamento di un proprio iscritto, Marco Zanframundo, preso di mira dai propri capi perche' impegnato sui temi della sicurezza. Gli operai sono saliti sul tetto della sede della direzione dell'Ilva, hanno montato una tenda e srotolato degli striscioni, e non scenderanno fino a che il licenziamento non verra' revocato". A dirlo a Labitalia e' Ernesto Palatrasio, dello Slai Cobas di Taranto. "Il reparto in cui lavora Zanframundo -spiega Palatrasio- e' quello in cui e' morto l'operaio Claudio Marsella e i capi che l'hanno licenziato sono gli stessi che sono indagati per quella morte. Quindi quanti Quindi quanti sono inquisiti per una morte continuano a lavorare e lui e' stato licenziato. Diciamo no a questa situazione".

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