La
questione Ilva arriva fino a Bruxelles e alza una nuova spada di
Damocle sull’Italia, rischiando di aggiungere un altro problema ai
molti che già incombono sulla sorte dell'impianto siderurgico e dei
suoi lavoratori. Janez Potocnik, commissario Ue all'ambiente,
è infatti ad un passo dal chiedere l'apertura di una procedura
d'infrazione contro il governo italiano, accusato di non
aver fatto il necessario per obbligare la società siderurgica al
rispetto delle norme europee sulla salvaguardia dell'ambiente.
A spingere Bruxelles a prendere in considerazione l’ipotesi di intervenire in difesa del diritto alla salute dei lavoratori e del rispetto dell'ambiente è stata, tra altre motivazioni, l’azione di diverse organizzazioni non governative, mossesi di recente, sommatesi all'apertura di una 'procedura d'informazione' risalente al marzo del 2012.
A spingere Bruxelles a prendere in considerazione l’ipotesi di intervenire in difesa del diritto alla salute dei lavoratori e del rispetto dell'ambiente è stata, tra altre motivazioni, l’azione di diverse organizzazioni non governative, mossesi di recente, sommatesi all'apertura di una 'procedura d'informazione' risalente al marzo del 2012.
L'iniziativa di Potocnik potrebbe approdare sul tavolo del collegio dei commissari già mercoledì prossimo, per essere ufficializzata, in caso di approvazione, giovedì 26. Un intervento da parte del governo, nella persona del ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, potrebbe forse riuscire ancora a convincere il commissario Ue a posticipare l'apertura della procedura.
L’Italia
rischia una lettera di messa in mora, alla quale dovrà rispondere
entro 60 giorni. Successivamente Bruxelles, nel caso in cui
ritenesse che l'Italia continui a violare le norme comunitarie, l’Ue
potrebbe decidere di deferire il nostro Paese alla Corte di giustizia
dell'Unione.
23/09/2013
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