La lotta per Marco continua... ma il calderone USB non serve
Se è vero che il nemico è comune è sbagliato mettere tutto nello stesso calderone.
Una
cosa è il licenziamento di Marco, altra è la cassintegrazione in
scadenza degli operai Emmerre, altra cosa ancora la vicenda del decreto
delle discariche, ecc
Si tratta di lotte diverse che vanno fatte con metodi diversi e nel caso delle discariche con controparti diverse se si vogliono ottenere risultati.
Per
Marco bisogna insistere, contestare il provvedimento in tutte le sedi
possibili e bisogna mobilitare la fabbrica in tutte le maniere
possibili, senza cessare di fare pressione sui sindacati confederali che
non possono cavarsela con il silenzio/assenso.
Per la EMMERRE bisogna chiedere con forza la riassunzione con la clausola sociale nell'appalto ILVA,
bloccando
strade e se si riesce anche con la forza i cancelli dell'Ilva e delle
imprese, come hanno fatto altre ditte dell'appalto.
Per le discariche bisogna mobilitare operai e cittadini uniti contro l'ennesimo decreto pro azienda.
I tempi e i modi di queste lotte sono diverse... ed è necessario che operai in lotta e USB se ne facciano una ragione.
Noi
faremo come sempre la nostra parte, ma gli operai debbono scegliere di proseguire la lotta in forme adeguate per ottenere
risultati.
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
12 settembre 2013
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