lunedì 23 settembre 2013

Chiediamo agli operai Ilva: ma è vero? e quanto ridurrebbe l'inquinamento e il rischio salute? E soprattutto l'Ilva metterà tutti i soldi che serviranno? L'unica cosa che sarebbe interesse dell'azienda è che con questi cambiamenti ci sarebbe un aumento di produttività, di varietà di produzione e quindi una migliore collocazione sui mercati - IN SOSTANZA PIU' UTILI. Solo questi sarebbero la "molla".

Ilva: spariranno il carbon fossile e le cokerie (Da Sole 24 Ore del 22 settembre)

"...I tecnici di Ilva, insieme agli operai, hanno iniziato a lavorarci da inizio settembre, nel cuore dell'acciaieria tarantina... E dopo quasi un mese di sperimentazione, i primi risultati sono positivi: sta infatti assumendo fattezze sempre più concrete, giorno dopo giorno, l'ipotesi di un graduale addio al carbone da parte di Taranto....
«Al posto del carbone fossile... si vuole utilizzare il gas naturale come materia prima del processo dal quale si ricavano monossido di carbonio e idrogeno, ottenendo così un nuovo materiale, che prende il nome di pre-ridotto». Questa materia prima viene utilizzata in parte negli altoforni e in parte nei forni convertitori dell'acciaieria. Ad oggi nel mondo se ne producono circa 5 milioni di tonnellate al mese, soprattutto in Iran, India, Messico e Arabia Saudita.
...«Il pre-ridotto – conferma Mapelli – è già utilizzato da qualche anno, nei forni elettrici, soprattutto nei paesi che hanno grande disponibilità di gas naturale, come i Paesi arabi, o nell'America del sud. La sfida che stiamo portando avanti a Taranto, per certi versi unica, è utilizzare il pre-ridotto per un impianto vasto e complesso come Ilva».
A questo scopo l'azienda se intenderà proseguire su questa strada si dovrà dotare, in futuro, di impianti di cui al momento non dispone: al momento la sperimentazione è stata avviata importando pre-ridotto da Nordafrica, Sudamerica, penisola arabica. «Il processo – prosegue Mapelli – prevede il mantenimento degli altiforni. Una volta eliminate le cokerie, gli impianti a monte produrranno il pre-ridotto utilizzando il gas naturale e non più il carbone. La nuova materia prima sarà caricata nell'altoforno insieme al minerale. Ovviamente si tratta di un processo di ammodernamento progressivo nel tempo». L'eliminazione graduale delle cokerie e il venir meno dell'esigenza di enormi parchi di materiale fossile esterni, fermo restando la realizzazione delle prescrizioni disposte dall'Aia, produrrebbe l'effetto positivo sia di una ulteriore riduzione dell'impatto ambientale, sia del miglioramento della salute.

In queste settimane – spiega Mapelli - abbiamo dovuto lavorare molto sui processi. Gli operai devono cambiare il modo in cui sono abituati a lavorare. Sono state modificate le modalità e i percorsi di inserimento dell'ossigeno in acciaieria». Ora, prosegue il docente, «la sperimentazione in acciaieria si è quasi conclusa, con risultati positivi. A breve inizieremo a lavorare anche sull'altoforno, ma le prime attività di verifica non stanno dando problemi: l'impianto in passato ha già caricato preridotto senza manifestare criticità. D'altra parte – aggiunge Mapelli – un tentativo del genere era già stato fatto, in minima parte, nel 2008, per cercare di aumentare la produttività ed il funzionamento dell'altoforno era regolare». Oltre a ridurre l'impatto ambientale, Ilva punta infatti a ottenere risultati anche sul piano produttivo. «Aumenterà la produttività con emissioni complessivamente inferiori” conferma il docente del Politecnico. Inoltre Ilva potrà ampliare la gamma produttiva di acciai.
L'aumento della produttività e della gamma produttiva è fondamentale per poter penetrare correttamente nei mercati anche a più alto valore aggiunto, così da generare i flussi di cassa necessari a ripagare i significativi investimenti che Ilva sta affrontando e dovrà affrontare per ristrutturare i propri impianti». L'obiettivo è riuscire ad approcciare i mercati dell'oil&gas, dell'industria estrattiva, dell'industria dei trasporti e delle macchine movimento terra, grazie a prodotti ad alta prestazione in grado di garantire una maggiore affidabilità dal punto di vista meccanico".

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