L'incontro tenuto ieri dallo Slai cobas per il sindacato di classe e il Presidente dell'Amiu, Cangialosi, è stato purtroppo la fotocopia di quello desolante fatto agli inizi di giugno:
ancora non c'è il nuovo contratto di servizio e quindi non c'è un piano industriale dell'Amiu, che però andrà comunque all'insegna del taglio di servizi e di una gestione al massimo ribasso dei costi del personale. Come ha ammesso lo stesso presidente, l'Amiu riesce a tamponare le criticità ma manca ancora una complessiva definizione, e i tempi di bilancio comunale fatti slittare dal governo non fanno che perpetuare una situazione sempre peggiore.
Ieri doveva essere approvato in consiglio comunale il contratto di servizio, ma non se n'è fatto nulla. Il consiglio ha solo deciso il taglio dei "servizi extra" dell'Amiu (chi li farà ora? o verranno semplicemente eliminati servizi essenziali come il "verde"?), e, mentre con il venir meno di servizi ci saranno "esuberi" di lavoratori, ieri è passato in consiglio una mozione di SdS per "l'individuazione di due professionisti esterni (ben pagati, chiaramente...), tramite gara di evidenza pubblica, per la gestione finanziaria della società partecipata".
Per la raccolta differenziata, quindi, i tempi sono così chiaramente allungati e senza peraltro certezze; a giugno, Comune e Amiu parlavano di novembre per l'avvio della raccolta differenziata nei nuovi quartieri di Tamburi, Paolo VI e Talsano, ora di dicembre ma come "messa a posto delle carte" per non perdere un milione di euro stanziati dalla Regione.
Così è ancora in alto male come verrà fatta questa raccolta differenziata, che sarà comunque fatta dall'Amiu, e al 99% con il personale già in forza; quindi senza un'organizzazionee gestione ad hoc, senza lavoratori formati ad hoc. Questo vuole dire raccolta differenziata fatta male - come si sta già dimostrando a Lama e S. Vito - e niente creazione di nuovi posti di lavoro.
Nei fatti, quindi, è cambiata la presidenza dell'Amiu, siamo passati da Pucci a Cangialosi, ma non è cambiata la grave realtà di Taranto.
Questo - come abbiamo detto nell'incontro - è tanto più inaccettabile in una situazione in cui quest'estate ha messo ancora più in evidenza lo stato di degrado della città, piena di rifiuti, di scarafaggi, insetti, con la presenza di topi anche in zone dove negli altri anni non si vedevano; per non parlare dell'indecente "raccolta (in)differenziata" che si fa a Lama-S.Vito-Tramontone, per cui non basta certo - abbiamo detto a Cangialosi - fare una pulizia una tantum con fotografo al seguito per dire che va meglio. E, con la vergognosa pretesa, in tutto questo, di chiedere ai cittadini di pagare di più e subito la Tares!
Ancora una volta, poi, nell'incontro si è data un'immagine di Amiu e Comune come entità separate (quando l'unico azionista della municipalizzata è il Comune), in cui al massimo l'Amiu può sollecitare il Comune. Ma a noi sembra che vi sia un "gioco delle parti" per coprirsi a vicenda.
Il Pres. Cangialosi evidenziava positivamente che l'unico comune della Puglia ad aver avviato il percorso di contratto di servizio, piano industriale è Taranto. Ma cosa serve se poi Taranto è il comune con la più bassa percentuale di raccolta differenziata?!
Quindi, nulla di fatto e nulla, rispetto a lavoro e raccolta differenziata porta a porta effettiva, in prospettiva!
Lo Slai cobas avvierà nei primi di ottobre una azione di agitazione/organizzazione, soprattutto nei quartieri più disagiati, sulla lotta per il lavoro e il salario garantito. Su questo chiama tutti i precari degli appalti comunali e amiu, i disoccupati ad unirsi.
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