DOMENICA 1 SETTEMBRE 2013
pc 1 settembre - RIVA: ALTRI SOLDI FATTI SUL SUDORE DEGLI OPERAI NASCOSTI. ESCE IL NUOVO DOSSIER AGGIORNATO SU L'IMPERO ECONOMICO DELLA FAMIGLIA RIVA
Altri 700 milioni, dopo il miliardo e 400 milioni rintracciati a maggio '13 dalla Procura di Milano, nascosti dai Riva tra il 1996 e il 1997 sono venuti fuori; mentre chi ha inquinato, fatto morire operai e cittadini di Taranto, continua a non pagare e afferma di non avere soldi per risanare impianti e bonificare la città.
Questi 700 milioni sono stati scoperti nell'intreccio di società che hanno sede a Jersey - di cui parliamo ampiamente nel dossier "Riva il gigante capitalista dai piedi di argilla" sull'impero economico della famiglia Riva - dove "la proprietà dell'Ilva (il pezzo più importante del gruppo siderurgico fondato dagli imprenditori milanesi) è schermata da sette società o trust collocati rispettivamente in Italia, Lussemburgo, Olanda, Curaçao e Jersey"
"Tra il 1996 e il 1997 i Riva spostano 600 milioni di dollari dall'Ilva alla controllata lussemburghese Parfinex. Nel 1996 Parfinex viene ricapitalizzata con 98 milioni di dollari provenienti dall'Ilva International Spa e l’anno successivo altri quattro aumenti di capitale a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro trasferiscono ulteriori 500 milioni dall’Ilva. Dove sono finiti quei soldi, considerando che nel 2012 Parfinex è stata fusa con la Stahlbeteiligungen?
Inoltre. Le società lussemburghesi del gruppo (Ilva International SA, Stahlbeteiligungen Holding, Utia e Parfinex) non hanno dipendenti e da alcuni primi indizi risulterebbero gestite dall’Italia: si tratta quindi di società fasulle, esterovestite, utili solo per le conseguenze fiscali.
Infatti, la Stahlbeteiligungen Holding (Stahl) ha effettuato nel 2006 due prestiti all’Ilva per un totale di 470,5 milioni di euro e nel 2012 ha prestato altri 363,7 milioni alla Riva Fire. Non è ancora chiaro se queste operazioni abbiano una motivazione industriale o se, come è più probabile, siano servite soltanto ad abbattere gli utili dell’Ilva e della Riva Fire attraverso il pagamento degli interessi passivi e a ridurre quindi il carico fiscale" - da Sole 24 Ore del 29 agosto.
Vale a dire a nascondere i veri profitti fatti sullo sfruttamento degli operai dell’Ilva!
Come si vede da tutte le operazioni finanziarie fatte negli anni da padron Riva, l’Ilva di Taranto è dove si è fatta la produzione, dove vi è la fonte del profitto capitalista, ma gli utili, le ricchezze i Riva li hanno subito spostate altrove.
Ma occorre dire un'altra cosa. Il governo, sia quello di Monti che ora di Letta, nel regalare ai Riva ben due decreti pro-Ilva non hanno fatto altro che coprire e avallare questa mega truffa (normale per il capitale...).
RICHIEDETE IL DOSSIER A pcro.red@gmail.com
Questi 700 milioni sono stati scoperti nell'intreccio di società che hanno sede a Jersey - di cui parliamo ampiamente nel dossier "Riva il gigante capitalista dai piedi di argilla" sull'impero economico della famiglia Riva - dove "la proprietà dell'Ilva (il pezzo più importante del gruppo siderurgico fondato dagli imprenditori milanesi) è schermata da sette società o trust collocati rispettivamente in Italia, Lussemburgo, Olanda, Curaçao e Jersey"
"Tra il 1996 e il 1997 i Riva spostano 600 milioni di dollari dall'Ilva alla controllata lussemburghese Parfinex. Nel 1996 Parfinex viene ricapitalizzata con 98 milioni di dollari provenienti dall'Ilva International Spa e l’anno successivo altri quattro aumenti di capitale a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro trasferiscono ulteriori 500 milioni dall’Ilva. Dove sono finiti quei soldi, considerando che nel 2012 Parfinex è stata fusa con la Stahlbeteiligungen?
Inoltre. Le società lussemburghesi del gruppo (Ilva International SA, Stahlbeteiligungen Holding, Utia e Parfinex) non hanno dipendenti e da alcuni primi indizi risulterebbero gestite dall’Italia: si tratta quindi di società fasulle, esterovestite, utili solo per le conseguenze fiscali.
Infatti, la Stahlbeteiligungen Holding (Stahl) ha effettuato nel 2006 due prestiti all’Ilva per un totale di 470,5 milioni di euro e nel 2012 ha prestato altri 363,7 milioni alla Riva Fire. Non è ancora chiaro se queste operazioni abbiano una motivazione industriale o se, come è più probabile, siano servite soltanto ad abbattere gli utili dell’Ilva e della Riva Fire attraverso il pagamento degli interessi passivi e a ridurre quindi il carico fiscale" - da Sole 24 Ore del 29 agosto.
Vale a dire a nascondere i veri profitti fatti sullo sfruttamento degli operai dell’Ilva!
Come si vede da tutte le operazioni finanziarie fatte negli anni da padron Riva, l’Ilva di Taranto è dove si è fatta la produzione, dove vi è la fonte del profitto capitalista, ma gli utili, le ricchezze i Riva li hanno subito spostate altrove.
Ma occorre dire un'altra cosa. Il governo, sia quello di Monti che ora di Letta, nel regalare ai Riva ben due decreti pro-Ilva non hanno fatto altro che coprire e avallare questa mega truffa (normale per il capitale...).
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