martedì 10 settembre 2013

ilva - che succede da stamattina

Dalle 7,30 di questa mattina uno degli operai che da ieri sta sui tetti della Direzione dell'Ilva, è su un cornicione pericoloso e minaccia di buttarsi di sotto. Si tratta di un operaio della Ditta Emmerre che in 50 sono da marzo in cassintegrazione a 650 euro al mese senza alcuna prospettiva di rientro, perchè la Ditta che faceva i lavori in Ilva nel corso dei quali a febbraio scorso era morto l'operaio Ciro Moccia dipendente Ilva ed era rimasto ferito un operaio dell'Emmerre, è stata messa fuori dall'Ilva, che in questo modo ha voluto lavarsi le mani e scaricare la responsabilità dell'infortunio mortale.

Ultim'ora: poco fa l'operaio è sceso dal cornicione.

Da ieri la lotta per il rientro e l'annullamento del licenziamento di Marco Zanframundo, rappresentante del Usb dell'Ilva e la lotta per il lavoro, si sono unificate.

Dopo una notte passata sui tetti della direzione, attualmente sono 13 gli operai tra Ilva e Emmerre, ancora nulla si muove né da parte dell'azienda, né da parte dei sindacati confederali, né di Istituzioni.

Ma questa volta bisogna vincere! Marco Zanframundo deve rientrare. Nello stesso tempo si deve aprire una concreta trattativa per il lavoro per i 50 operai dell'Emmerre la cui cassintegrazione termina il 19 settembre.
Non deve succedere come per la battaglia del Mof dopo la morte di Claudio Marsella che dopo una lunga e importante lotta degli operai Mof, tenda, presidio, manifestazione, gli operai sono rientrati al lavoro con gli “impegni” di Vendola e oggi si trovano lo stesso a lavorare a rischio e per giunta Marco, uno degli operai più combattivi, viene licenziato.

MA PERCHE' QUESTA LOTTA VINCA E' NECESSARIA LA MOBILITAZIONE DI MASSA DEGLI OPERAI ILVA AL FIANCO DI MARCO, PER LA DIFESA DEL LAVORO.

Ed è a questo soprattutto che sta puntando il lavoro e le iniziative dello Slai cobas Ilva.

Questa mattina vi è stato un massiccio volantinaggio alla port. D dell'Ilva, la più grande (che ieri era rimasta scoperta e quindi non vi era stato lo sciopero, indetto dal Usb solo alla portineria A), con discussioni tra gli operai in cui la battaglia contro il licenziamento di Marco è stata inserita nella fase e battaglia più generale contro i piani Bondi/Riva-Governo-con appoggio dei sindacati confederali, e per rivendicare un “Decreto operaio” che metta al primo posto la difesa di tutti i posti di lavoro, della sicurezza e il pensionamento anticipato degli operai per il rischio salute e vita di questa grande fabbrica.
Alla port. A lo Slai cobas sempre questa mattina ha continuato il lavoro di ieri, sia di informazione che di indicazioni agli operai per arrivare ad uno sciopero di massa.

MERCOLEDI' l'iniziativa si sposterà in città: con striscione, volantinaggio presso il ponte girevole dalle ore 18 alle 21, con la presenza di operai Ilva;
Manifesto cittadino che chiama alla solidarietà;
GIOVEDI' all'Ilva alla port. A dalle ore 15 alle 16, presidio-comizio di una delegazione per il lavoro.


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