Fabrizio Tomaselli - Esecutivo nazionale USB
cari compagni
non è il caso di essere permalosi, abbiamo fatto con frasi un po forse troppo secche, una critica politica che non intende offendere nessuno
l'italia compagni non è una colonia ma è una delle potenze imperialiste del mondo, certamente un po' in declino e le industrie private italiane non sono in crisi perchè colonizzate, in questo senso dire colonia, significa coprire le responsabilità dei padroni italiani. Non è vero che le industrie in mano straniere siano peggio delle industrie in mano italiane, capitalisti gli uni, capitalisti gli altri. Infine non vediamo come e perchè le fabbriche nazionalizzate fermo restando il sistema capitalistico e il potere economico e politico dei padroni manterrebbero occupazione e lavoro buono.
Questo riteniamo siano parole d'ordini illusiorie, riformiste e fuorvianti, che non portano al risultato che voi e noi vogliamo , cioè lavoro e salute.
E' un dibattito che si può fare senza frasi offensive, ma che va fatto e va fatto mentre siamo tutti impegnati alla riuscita dello sciopero e della manifestazione nazionale di roma del 18 ottobre.
italia colonia - USB nazionale copre le responsabilità dei padroni italiani ed esalta l'industria di stato come soluzione - ma lo stato di chi è se non degli stessi padroni associati - non è per questo che si deve scioperare il 18 ottobre !
Italia colonia? Nazionalizzare Ilva, Fiat, Alitalia, Telecom
“Negli ultimi decenni le attività industriali e quelle
relative ai servizi cedute ad imprenditori esteri sono aumentate in modo
esponenziale. Non esiste più un settore produttivo strategico o
comunque caratteristico del nostro paese che sia interamente o
prioritariamente in mani italiane”, dichiara Fabrizio Tomaselli
dell'Esecutivo nazionale di USB.
“In queste ore, mentre la Fiat è sempre più americana con i soldi degli italiani, si decidono le sorti di Alitalia e il probabile passaggio totale ai francesi, mentre Telecom passa in mano agli spagnoli. Senza parlare poi dell'acciaio che i Riva hanno trasformato in un'arma letale contro i lavoratori e la città di Taranto”, prosegue il rappresentante sindacale.
“Qualcuno tenta di giustificare il tutto con la “globalizzazione” dei mercati, sostenendo che chi si oppone è un nostalgico nazionalista. Del tutto falso!” prosegue Tomaselli, “noi non siamo nazionalisti, non riteniamo che un padrone italiano sia migliore o peggiore di un francese o un tedesco, ma siamo convinti che le attività strategiche di un paese debbano rimanere sotto il controllo del pubblico e dello stato, che l'Italia sia ormai diventata una colonia dove i predatori di turno possono muoversi ed operare liberamente.”
“E' per questo - conclude il sindacalista di USB, che riteniamo che Ilva, Fiat, Alitalia, Telecom e tante altre aziende come queste debbano essere nazionalizzate e rappresentare un vero patrimonio del sistema pubblico italiano. Se questo vuol dire disconoscere accordi e meccanismi economici internazionali ritenuti ormai cogenti soltanto per i paesi più deboli, allora vuol dire che questi accordi vanno rigettati e disconosciuti, aprendo una stagione di riappropriazione dei mezzi di produzione e degli strumenti attraverso i quali far sviluppare l'occupazione, migliorare lo stato sociale e creare le condizioni di un concreto sviluppo dell'economia reale, contro le politiche delle banche, delle istituzioni economiche internazionali e le speculazioni finanziarie. Ed è anche per questo che il 18 ottobre sarà sciopero generale.”
“In queste ore, mentre la Fiat è sempre più americana con i soldi degli italiani, si decidono le sorti di Alitalia e il probabile passaggio totale ai francesi, mentre Telecom passa in mano agli spagnoli. Senza parlare poi dell'acciaio che i Riva hanno trasformato in un'arma letale contro i lavoratori e la città di Taranto”, prosegue il rappresentante sindacale.
“Qualcuno tenta di giustificare il tutto con la “globalizzazione” dei mercati, sostenendo che chi si oppone è un nostalgico nazionalista. Del tutto falso!” prosegue Tomaselli, “noi non siamo nazionalisti, non riteniamo che un padrone italiano sia migliore o peggiore di un francese o un tedesco, ma siamo convinti che le attività strategiche di un paese debbano rimanere sotto il controllo del pubblico e dello stato, che l'Italia sia ormai diventata una colonia dove i predatori di turno possono muoversi ed operare liberamente.”
“E' per questo - conclude il sindacalista di USB, che riteniamo che Ilva, Fiat, Alitalia, Telecom e tante altre aziende come queste debbano essere nazionalizzate e rappresentare un vero patrimonio del sistema pubblico italiano. Se questo vuol dire disconoscere accordi e meccanismi economici internazionali ritenuti ormai cogenti soltanto per i paesi più deboli, allora vuol dire che questi accordi vanno rigettati e disconosciuti, aprendo una stagione di riappropriazione dei mezzi di produzione e degli strumenti attraverso i quali far sviluppare l'occupazione, migliorare lo stato sociale e creare le condizioni di un concreto sviluppo dell'economia reale, contro le politiche delle banche, delle istituzioni economiche internazionali e le speculazioni finanziarie. Ed è anche per questo che il 18 ottobre sarà sciopero generale.”
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