lunedì 9 settembre 2013

La Direzione ILVA si rifiuta di dare una scala per permettere di scendere ad un lavoratore colto da lieve malore ed ad altri di espletare bisogni fisiologici!!! Intervista a Vincenzo Mercurio, coordinatore USB Taranto.

I"Le organizzazioni sindacali sono silenti e sempre più complici con l'azienda. La politica e le istituzioni continuano ad essere latitanti"
di Anna Rita Di Lena
Ilva: i tetti dell’azienda sono occupati dalle prime luci dell’alba. Ad inscenare la “singolare” protesta i delegati dell'USB (Unione Sindacale di Base) di Taranto. “E’ vergognoso che dopo quanto accaduto, e con l’ultima vicenda giudiziaria riguardante gli arresti di cinque fiduciari della famiglia Riva, la politica continui ad essere latitante insieme alle istituzioni” – asserisce un rappresentante della stessa sigla sindacale.
“Per non parlare delle organizzazioni a difesa dei diritti dei lavoratori, - prosegue - sempre più silenti e complici, malgrado la condizione sanitaria ed ambientale venga messa sempre più a rischio. Ne è un esempio la costruzione delle discariche all’interno dello stabilimento”. L'USB inveisce contro le ultime disposizioni aziendali che avrebbero imposto il licenziamento di un operaio del reparto Mof, Movimento Ferroviario, per esubero di sanzioni disciplinari. “In dieci anni di lavoro, il nostro collega non ha mai ricevuto provvedimenti disciplinari” – spiega uno dei coordinatori USB, Vincenzo Mercurio.
“Negli ultimi cinquanta giorni ha, invece, accumulato otto sanzioni. Nonostante le nostre continue contestazioni che attestano l’efficacia e la correttezza adoperate dal nostro collega, l'azienda ha ignorato qualsiasi tipo di interferenza alla sua volontà” – ribadisce Mercurio. “Tra l’altro, le contestazioni venivano effettuate esclusivamente in occasioni in cui il lavoratore era solo, in modo tale da non aver alcun collega che potesse testimoniare il contrario”- prosegue il sindacalista.

L'USB rivendica i diritti dei cinquanta lavoratori della MR: ditta che si occupa di refrattari e carpenteria, i quali si ritroverebbero senza alcun impiego dato che l'Ilva avrebbe deciso di chiudere la fabbrica appaltatrice non offrendo alcuna reale motivazione. “Ci sembra di vivere una realtà parallela in cui - spiega il portavoce USB - chi deve pagare per i propri errori viene invece premiato. E’ il caso del responsabile aziendale presente il giorno dell’incidente di Claudio Marsella, schiacciato tra un vagone ed un carro ferroviario, che, nonostante le nostre denunce per l’accaduto, è stato rinviato a giudizio ed ora l’azienda l’ha promosso da capo reparto a capo area”.

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