(da TarantoOggi) - Circa il 70% delle visite mediche sugli operai dei siderurgico veniva
sistematicamente omesso. E’ il dato shock che emerge dalla deposizione
dei medici Molinini e Cassano, consulenti della procura al processo
chiamato a far luce sulle responsabilità della morte o della contrazione
di gravi malattie di operai del siderurgico Italsider/Ilva sia durante
la gestione di Stato, sia nell’era privata.
Ventinove gli imputati, fra manager e dirigenti del siderurgico accusati
di omicidio colposo, disastro colposo ed omissione dolosa di misure di
sicurezza per non aver informato adeguatamente gli operai sui rischi
connessi all’amianto ed averli fatti ammalare e in quarantacinque casi
morire. Fra gli imputati anche l’ex patron dell’Ilva Emilio Riva, suo
figlio Fabio Arturo (latitante per due mesi ed ora rifugiato a Londra e
destinatario di una richiesta di estradizione in Italia per l’esecuzione
di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere), e l’ex direttore
dello stabilimento tarantino Luigi Capogrosso.
I due medici hanno indagato sulla documentazione medica di 15 ex operai
dell’Italsider/Ilva, tutti deceduti. La loro conclusione è che non
venivano eseguiti controlli sanitari periodici adeguati
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