domenica 15 settembre 2013

Riva ricatta gli operai - non è vero che il sequestro dei fondi impedisce la produzione di Riva acciaio - parte dei sindacati confederali sposano la tesi aziendale contro l'inchiesta della magistratura e gli operai di taranto

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"Ilva, il denaro è piccola parte del sequestro
dalla procura nessun divieto d'uso"

Nota degli inquirenti di Taranto: sigilli a disponibilità finanziarie per 50 milioni di euro su un valore di oltre 600 milioni sequestrati. I beni verranno affidati all'amministratore giudiziario per permettere di proseguire l'attività industriale.

Le disponibilità finanziarie sequestrate nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza al Gruppo Riva ammontano a circa 50 milioni di euro, "pari a meno del 10 per cento di quanto sequestrato". Lo precisa la Procura di Taranto in una nota a firma del procuratore Franco Sebastio. Il valore totale dei beni sequestrati è di circa 600 milioni di euro.

"Il valore complessivo del sequestro - scrive la Procura - è stato preventivamente stimato, sulla base delle poste patrimoniali indicate nei bilanci depositati dalle società colpite dal provvedimento, in circa 950 milioni di euro, ma attualmente sono stati attinti cespiti per un importo complessivo di circa 600 milioni di euro". Per l'esattezza, l'importo complessivo dei beni sequestrati è di 593.775.657,00 euro. Di questi, le disponibilità finanziarie bloccate sono pari a 49.094.482,00 euro.

Il provvedimento di sequestro "non prevede alcun divieto di uso" dei beni aziendali. Lo scrive la Procura di Taranto in relazione ai sequestri dei giorni scorsi della Guardia di Finanza sui beni del Gruppo Riva. Il custode-amministratore, si aggiunge, "è autorizzato ex lege a gestire eventuali necessità di ordine finanziario".

Nella nota la Procura sottolinea che per i beni aziendali "l'articolo 104 bis delle disposizioni di attuazione del Codice di procedura penale dispone la custodia e l'amministrazione da parte di ausiliari nominati dall'autorità giudiziaria, al fine di garantire la continuità produttiva dell'azienda". I beni sequestrati negli ultimi giorni, conclude la nota della Procura, verranno "immediatamente affidati, così come previsto dall'originario provvedimento del gip e allo scopo di evitare pregiudizi per la loro operatività, all'amministratore giudiziario, nominato a suo tempo dal giudice proprio allo scopo di garantire la loro gestione". Lo scopo, si sottolinea ancora, è di "prevenire effetti negativi sulla prosecuzione dell'attività industriale, così come sta già avvenendo per le altre aziende precedentemente attinte dall'iniziale provvedimento di sequestro".
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