La contestazione e l'interruzione del
Consiglio comunale per mettere sotto accusa il Sindaco e la sua
amministrazione per il loro ruolo inesistente e di complicità sulle
gravi questioni ambientali che si abbattono sui cittadini e la città
(legge discariche, bonifiche ai tamburi, la questione dei rumori del
canon fog) è più che legittima, anche se l'iniziativa è sembrata
fatta in funzione di apparire in televisione nella trasmissione
Report.
Essa, comunque, gode del consenso di
larghe fette di cittadini – altro che 20/30 persone come ciancia
Stefano.
Quest'ultimo ancora una volta era
assente, ormai è un Sindaco fantasma, che con la non presenza
risponde con arroganza alle esigenze della città e alla volontà di
partecipazione dei cittadini.
L'assenza di Stefano è quindi una
violenza sistematica, una violazione della democrazia. E' lui il
responsabile del clima che si è creato nei consigli comunali.
Invece il suo lacchè in carriera,
Bitetti, tenta di rovesciare le carte in tavola, accusa chi aveva contestato di impedire i lavori del consiglio, quando la maggiorparte delle sue sedute si chiudono per "assenza del numero legale" (compresa quella di ieri), e si presenta come
vittima e minacciando l'intervento delle forze dell'ordine ai
prossimi consigli comunali.
Non sarebbe certo una novità. Questa giunta già nella lotta per il lavoro dei Disoccupati Organizzati Slai cobas ha trasformato il Comune in una casa chiusa e blindata per trasformare i problemi sociali e ambientali in problemi di ordine pubblico. Per cui le minacce di Bitetti devono essere rimandate al mittente e lo Slai cobas propone che al prossimo Consiglio comunale tutti i cittadini e gli organismi che lottano per il lavoro, la salute, la casa e i problemi della città, si presentino in massa, per ribadire la richiesta: o si risolvono i problemi, o il Sindaco e la sua Giunta se ne devono andare!
Speriamo però che tutti ragionino in
questa maniera, compresi i “Liberi e pensanti” .
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