GIOVEDÌ 5 SETTEMBRE 2013
pc 5 settembre - MIN. BONINO MENTE - NAVI ITALIANE IN PARTENZA PER LE COSTE SIRIANE
MENTRE LA MIN. BONINO CONTINUA A DIRE CHE L'ITALIA NON PARTECIPERA' (per ora) ALLA GUERRA IMPERIALISTA CONTRO LA SIRIA,
in silenzio due navi militari italiane, il cacciatorpediniere lanciamissili Andrea Doria e la fregata Maestrale, stanno salpando in queste ore da Taranto. Le imbarcazioni si posizioneranno, quindi, al largo del Libano e non lontano dalle coste siriane. La prima a salpare è stata l'Andrea Doria, unità del 2005 con 195 uomini di equipaggio, dotata del sistema antimissile Paams, di due lanciarazzi, due lanciasiluri e un elicottero. La Maestrale - precisano fonti qualificate - è ancora «in approntamento» e partirà nelle prossime ore, al massimo entro un paio di giorni. In questo caso si tratta di un'unità varata nel 1981 e recentemente ricondizionata, che ha partecipato a numerosi missioni, anche anti-pirateria. Ha due elicotteri imbarcati e 225 uomini di equipaggio.
Ufficialmente scopo della missione sarebbe solo quello di tutelare le truppe italiane della forza Unifil - la Forza di interposizione dell'Onu in Libano - in caso di conflitto siriano. Altre voci dicono addirittura che si tratterebbe di normale "esercitazione"
Da quanto appreso da "Il Sole 24 Ore" la Marina Militare è stata invece impegnata in una complessa operazione per predisporre alla partenza Doria e Maestrale, salpate il 2 settembre, per le quali non era prevista nessuna attività tanto meno addestrativa. L'ipotesi poi di effettuare esercitazioni in un'area che sta per essere interessata da operazioni belliche, non è credibile.
Inoltre, fonti militari riferiscono infatti che dall'Italia ieri sono partiti anche quattro mezzi militari con a bordo personale specializzato, avvisato all'ultimo momento. Si tratterebbe di quattro furgoni del Gos, il Gruppo Operativo Subacquei, dunque palombari della Marina militare, che tra i propri compiti hanno anche quello dello sminamento in acqua.
D'altra parte questa partenza coincide con l'arrivo nel Mediterranea di cinque unità navali americane
in silenzio due navi militari italiane, il cacciatorpediniere lanciamissili Andrea Doria e la fregata Maestrale, stanno salpando in queste ore da Taranto. Le imbarcazioni si posizioneranno, quindi, al largo del Libano e non lontano dalle coste siriane. La prima a salpare è stata l'Andrea Doria, unità del 2005 con 195 uomini di equipaggio, dotata del sistema antimissile Paams, di due lanciarazzi, due lanciasiluri e un elicottero. La Maestrale - precisano fonti qualificate - è ancora «in approntamento» e partirà nelle prossime ore, al massimo entro un paio di giorni. In questo caso si tratta di un'unità varata nel 1981 e recentemente ricondizionata, che ha partecipato a numerosi missioni, anche anti-pirateria. Ha due elicotteri imbarcati e 225 uomini di equipaggio.
Ufficialmente scopo della missione sarebbe solo quello di tutelare le truppe italiane della forza Unifil - la Forza di interposizione dell'Onu in Libano - in caso di conflitto siriano. Altre voci dicono addirittura che si tratterebbe di normale "esercitazione"
Ma nessuna notizia in proposito è stata fornita dal ministro della Difesa, Mario Mauro, il quale
solo poche ore fa esprimeva soddisfazione per la temporanea "pausa di riflessione" americana, proprio mentre le navi erano in partenza si accendevano.
Peggio ancora il viceministro degli affari Esteri, Lapo Pistelli, che da Israele ha detto di non saperne nulla. «Sono decisioni che competono al ministero della Difesa», tuttavia ha aggiunto di ritenere che «Doria e Maestrale siano salpate perché impegnate in esercitazioni (!?)».
Invece, il vice presidente della Commissione Difesa Massimo Artini (M5S) e il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano (Pdl) hanno invece chiesto "tempo" per acquisire informazioni in proposito.
FANNO I FINTI GNORRI, MENTONO, SAPENDO BENE DI MENTIRE!
Inoltre, fonti militari riferiscono infatti che dall'Italia ieri sono partiti anche quattro mezzi militari con a bordo personale specializzato, avvisato all'ultimo momento. Si tratterebbe di quattro furgoni del Gos, il Gruppo Operativo Subacquei, dunque palombari della Marina militare, che tra i propri compiti hanno anche quello dello sminamento in acqua.
D'altra parte questa partenza coincide con l'arrivo nel Mediterranea di cinque unità navali americane
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