lunedì 16 febbraio 2015

Eco-reati: niente processo per chi si pente - se passasse Riva potrebbe non essere più condannato

Al Senato, inserita la non punibilità se le aziende che hanno inquinato riparano il danno. 


"... Ha un nome quasi poetico – il “ravvedimento operoso” – ma cela un colpo di spugna che, se dovesse passare martedì al Senato, trasformerebbe una legge necessaria e attesa da tempo in un boomerang. Ma c’è di peggio, disastri come quello dell’Ilva, dei Petrolchimico di Brindisi e Porto Marghera, l’amianto della Fincantieri, ma anche la discarica industriale di Bussi in Abruzzo, il polo di Siracusa o quello di Gela, potrebbero essere archiviati senza un processo.

Disegno di legge 1.345, articolo 452 octies, dedicato al “ravvedimento operoso”: chi ha commesso un delitto colposo contro l’ambiente, che questo stesso ddl inserisce nel codice assieme all’inquinamento e al disastro ambientale, può vedere “la punibilità esclusa” se “prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado provvede alla messa in sicurezza, alla bonifica e, se possibile, al ripristino dello stato dei luoghi”. 
Un colpo di spugna bello e buono, inserito alle 2 di notte del 26 gennaio in commissione Giustizia al Senato, per giunta col voto favorevole di tutti. 
Legambiente, denuncia: «Gli sconti pena per chi garantisce la bonifica vanno bene, ma quello della non punibilità è un grave errore, soprattutto perché viene introdotta con una formula che consente di ripetere il reato. Se inquini e bonifichi anche cento volte non sei mai punibile, e questo è davvero inaccettabile». Enrico Fontana, oggi direttore di Libera: «Non è un mistero che Confindustria abbia fatto fuoco e fiamme e gli effetti si vedono». 
I relatori del ddl sono due, l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, in quota Ncd, descritto come assai sensibile alle segnalazioni di Confindustria, e il Pd napoletano Pasquale Sollo. 
E già, è noto che le lobby in Parlamento pesano. Ma la non punibilità per chi ha devastato l’ambiente non è compatibile con una legge firmata dal Pd. Tant’è che il governo è corso ai ripari. Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, che ha seguito il ddl, ha pronti nella sua carpetta emendamenti che cancellano l’obbrobrio.".

Il parlamento è nient'altro che un comitato d'affari dei padroni. Anche questo "colpo di spugna" lo dimostra. 
Non si tratterebbe solo - e sarebbe già tantissimo - che i padroni, come Riva, potrebbero uscire puliti dal processo solo se prima del dibattimento applicassero l'Aia e facessero quelle bonifiche insufficienti disposte dai governi; ma significa che tutti i padroni potrebbero tranquillamente inquinare, fare disastri ambientali, causare malattie e morti, tanto se c'è il processo poco prima mettono a posto. E', quindi, di fatto un via libera a distruggere ambiente e vite umane!

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