Al Senato, inserita la non punibilità se le aziende che hanno inquinato riparano il danno.
"... Ha un nome quasi poetico – il
“ravvedimento operoso” – ma cela un colpo di spugna che, se
dovesse passare martedì al Senato, trasformerebbe una legge
necessaria e attesa da tempo in un boomerang. Ma c’è di peggio,
disastri come quello dell’Ilva, dei Petrolchimico di Brindisi e
Porto Marghera, l’amianto della Fincantieri, ma anche la discarica
industriale di Bussi in Abruzzo, il polo di Siracusa o quello di
Gela, potrebbero essere archiviati senza un processo.
Disegno
di legge 1.345, articolo 452 octies, dedicato al “ravvedimento
operoso”: chi ha commesso un delitto colposo contro l’ambiente,
che questo stesso ddl inserisce nel codice assieme all’inquinamento
e al disastro ambientale, può vedere “la punibilità esclusa” se
“prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo
grado provvede alla messa in sicurezza, alla bonifica e, se
possibile, al ripristino dello stato dei luoghi”.
Un colpo di
spugna bello e buono, inserito alle 2 di notte del 26 gennaio in
commissione Giustizia al Senato, per giunta col voto favorevole di
tutti.
Legambiente, denuncia: «Gli sconti pena per chi garantisce la
bonifica vanno bene, ma quello della non punibilità è un grave
errore, soprattutto perché viene introdotta con una formula che
consente di ripetere il reato. Se inquini e bonifichi anche cento
volte non sei mai punibile, e questo è davvero inaccettabile».
Enrico Fontana, oggi direttore di Libera: «Non è un mistero che Confindustria abbia
fatto fuoco e fiamme e gli effetti si vedono».
I relatori del ddl sono due, l’ex sindaco di Milano
Gabriele Albertini, in quota Ncd, descritto come assai sensibile alle
segnalazioni di Confindustria, e il Pd napoletano Pasquale Sollo.
E
già, è noto che le lobby in Parlamento pesano. Ma la non punibilità
per chi ha devastato l’ambiente non è compatibile con una legge
firmata dal Pd. Tant’è che il governo è corso ai ripari. Il
sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, che ha seguito il
ddl, ha pronti nella sua carpetta emendamenti che cancellano
l’obbrobrio.".
Il parlamento è nient'altro che un comitato d'affari dei padroni. Anche questo "colpo di spugna" lo dimostra.
Non si tratterebbe solo - e sarebbe già tantissimo - che i padroni, come Riva, potrebbero uscire puliti dal processo solo se prima del dibattimento applicassero l'Aia e facessero quelle bonifiche insufficienti disposte dai governi; ma significa che tutti i padroni potrebbero tranquillamente inquinare, fare disastri ambientali, causare malattie e morti, tanto se c'è il processo poco prima mettono a posto. E', quindi, di fatto un via libera a distruggere ambiente e vite umane!
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