Giovedì 19 Febbraio 2015 - 395ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:30)
Con 151 voti favorevoli e 114 contrari, l'Assemblea ha
rinnovato la fiducia al Governo, approvando un emendamento interamente
sostitutivo del ddl n. 1733, di conversione in legge
del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, recante disposizioni urgenti per
l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per
lo sviluppo della città e dell'area di Taranto (decreto ILVA). Il testo passa all'esame della Camera dei deputati.
Nella seduta pomeridiana di ieri si è conclusa la
discussione generale, ha avuto luogo la replica del Vice Ministro De
Vincenti e il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha posto la questione di fiducia
sull'approvazione di un emendamento sostitutivo dell'intero testo, che
ha recepito le modifiche approvate dalle Commissioni riunite ambiente e
industria.
Le modifiche migliorative introdotte in Commissione
prevedono, all'articolo 1, che tra i crediti anteriori all'ammissione
delle imprese strategiche alla procedura di amministrazione
straordinaria siano prededucibili soltanto quelli riguardanti
prestazioni di risanamento ambientale. All'articolo 2 si prevede che il
Ministro dell'ambiente presenti semestralmente una relazione al
Parlamento sullo stato di attuazione del piano di cui al decreto del
Presidente del Consiglio 14 marzo 2014, che si intende attuato se sia
stato realizzato, antro il 31 luglio 2015, l'80 per cento delle
prescrizioni in scadenza. La Regione Puglia è autorizzata a potenziare
il settore di oncologia pediatrica nella provincia di Taranto. Sono
sospesi i termini dei versamenti di tributi erariali per le imprese di
autotrasporto e per le piccole imprese che vantino crediti nei confronti
di Ilva. Per consentire la rimodulazione del piano di ammortamento di
mutui e finanziamenti per le PMI che vantano crediti verso imprese di
carattere strategico in amministrazione straordinaria, il Governo
concorda con le banche le misure necessarie a sospendere il pagamento
della quota capitale delle rate per gli anni dal 2015 al 2017. Per il
sostegno alle imprese fornitrici è previsto anche il ricorso al Fondo di
garanzia. All'articolo 3 si autorizza il commissario a richiedere il
trasferimento delle somme sequestrate per soddisfare i crediti
prededucibili, nonché a contrarre finanziamenti pari a 400 milioni di
euro, assistiti dalla garanzia dello Stato, per realizzare gli
investimenti di risanamento ambientale. Alla messa in sicurezza dei
rifiuti radioattivi sono destinati 10 milioni di euro. All'articolo 4 è
previsto il ricorso ad anticipazioni del Fondo di rotazione per pagare
gli oneri derivanti dalle sentenze di condanna della Corte di giustizia
europea. All'articolo 6 si prevede che il commissario straordinario
predisponga un programma di misure a medio e lungo termine per la
bonifica dell'area di Taranto. Il commissario straordinario può anche
definire procedure volte a favorire l'impiego di lavoratori provenienti
dai bacini di crisi.
Dopo che sul maxiemendamento governativo il Presidente
della Commissione bilancio ha espresso parere di nulla osta, si è svolta
la discussione sulla fiducia, alla quale hanno partecipato i sen.
Ciampolillo, Paola Nugnes, Barbara Lezzi, Manuela Serra (M5S); Uras,
Loredana De Petris (SEL); Consiglio (LN); Paola Pelino, Gibiino
(FI-PdL); Di Biagio (NCD-UDC); Mucchetti (PD).
Le opposizioni hanno criticato il ricorso
alla trentacinquesima fiducia su un provvedimento che non prevede
misure strutturali, lascia irrisolti i problemi principali dell'Ilva,
nega il principio della responsabilità per i danni ambientali e non
segna un'inversione di tendenza rispetto ai problemi di inquinamento
dell'area. M5S, SEL e Gruppo Misto hanno criticato in particolare le
norme che escludono la responsabilità penale e civile del commissario
rispetto all'attuazione delle prescrizioni dell'AIA. Il varo del settimo
decreto Ilva dimostra che il ricorso a misure d'emergenza ha avuto
esiti fallimentari. FI-PdL, LN e GAL hanno evidenziato invece gli errori
strategici commessi dai Governi Monti, Letta e Renzi, che hanno
prolungato l'amministrazione statale, provocando l'accumulo di debiti
enormi. Gli interventi assistenziali non salvaguardano il tessuto
produttivo del Paese, occorre invece una politica industriale a livello
nazionale. Il decreto non garantisce tempi e risorse certe per
risanamento ambientale e ammodernamento produttivo, e non prevede
stanziamenti adeguati per fronteggiare i debiti accumulati dalle imprese
dell'indotto. La maggioranza ha ricordato che il
provvedimento mira ad assicurare la continuità produttiva e occupazione
del polo siderurgico e la prosecuzione del risanamento ambientale
dell'area di Taranto
Nelle dichiarazioni di voto finali hanno annunciato voto
contrario i sen. D'Anna (GAL), Arrigoni (LN), Stefano (SEL), Martelli
(M5S), Zizza (FI-PdL). Hanno annunciato voto favorevole i sen. Buemi
(Aut-PSI), Marinello (NCD-UDC), Vaccari (PD).
(La seduta è terminata alle ore 13:46 )
Nessun commento:
Posta un commento