A fine mese dovrebbero partire i bandi per i "cantieri di cittadinanza".
Regione Puglia e Comune di Taranto ne fanno soddisfatti propaganda.
Ma noi abbiamo fatto un pò di conti:
Per tutta la Puglia vengono impegnati solo 4 milioni (1 euro per ogni abitante), a Taranto città toccano 195 mila euro, che vuol dire per un anno poco più di 15 posti di lavoro, per solo 450 euro al mese; diventerebbero una trentina se però la "boccata di ossigeno" per i disoccupati si riduce a soli 6 mesi!
La montagna ha partorito il topolino!!
Viene messo su tutto un marchingennio, anche con lunghi e farragginosi passaggi, per una manciata di posti precari, in una città in cui la disoccupazione ha raggiunto il 50% e ogni mese aumenta per i lavoratori licenziati. E' vergognoso e inaccettabile.
Occorrono molti ma molti più fondi.
Infine, c'è la questione delle aree di intervento nelle quali impiegare i lavoratori. Il Comune vuole indirizzarsi verso le aree archeologiche. Se così fosse, questo creerebbe due problemi: l'esclusione oggettiva di disoccupati e disoccupate che non hanno alcun titolo di studio o qualifiche (e sono la maggioranza a Taranto), col rischio che i posti andrebbero ai soliti "piccolo borghesi di "sinistra" che già hanno occupato settori "turistici" di Taranto vecchia; il mancato investimento nei settori più strategici e necessari oggi per la città, e l'ambiente, che sono quelli legati alle bonifiche, alla raccolta e ciclo differenziata.
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