martedì 10 febbraio 2015

Ilva protesta degli autotrasportatori - 40 TIR bloccano la città

Dal quotidiano:






I rappresentanti della categoria rivendicano il pagamento dei sette mesi di stipendi arretrati perché non hanno nemmeno le risorse per acquistare il carburante e devono far fronte anche a un indebitamento finanziario con gli istituti di credito provocato da questa situazione. «Le banche - ha precisato Giacinto Fallone, uno dei portavoce - hanno già chiesto a molti imprenditori di Taranto il rientro per tutte le fatture non onorate dall'Ilva. Praticamente stanno ponendo in fallimento le imprese e in povertà i titolari e soci che hanno garantito con i propri beni personali i fidi bancari».

Si tratta della seconda marcia nel giro di pochi giorni, la precedente non aveva intaccato il centro urbano. Tra i manifestanti anche il presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo e una delegazione degli imprenditori dell'indotto, che si trovano nella stessa situazione. Ieri il Comitato degli autotrasportatori, dopo una riunione nella sede dell'associazione degli industriali, ha annunciato che si prevedono «ulteriori manifestazioni ed azioni anche clamorose che andranno avanti fino all'ottenimento di garanzie e risposte certe». L'Ilva ha un debito di 15 milioni di euro nei confronti degli autotrasportatori e circa 170 milioni di euro complessivamente nei confronti delle aziende dell'indotto.

Gli stipendi - «Tra alcuni giorni riceveremo due cedolini, il primo con le giornate che vanno dall'1 al 20 gennaio 2015, il secondo con le giornate dal 21 al 31 gennaio e con la dicitura dell'amministrazione straordinaria, il pagamento dello stipendio dovrebbe avvenire, salvo complicazioni, tra il 12 e il 13 febbraio». Lo spiega in un volantino distribuito alle portinerie dell'Ilva il coordinamento provinciale dell'Usb (Unione sindacale di base) di Taranto, che domani alle 10.30 parteciperà a un incontro tra la dirigenza del Siderurgico e le organizzazioni sindacali in cui verrà si parlerà dello status dei lavoratori dopo l'immissione dell'Ilva in amministrazione straordinaria (formalizzata il 21 gennaio scorso), delle procedure legali e dei vari passaggi che dovranno seguire i dipendenti.

«Tutto ciò che è precedente al 20 gennaio - osserva l'Usb - e che viene considerato credito, ovvero ferie, premi, Tfr maturato dal giorno dell'assunzione e rimasto in azienda fino al 31 dicembre 2006, viene congelato in attesa della decisione del giudice. I tempi possono anche non essere brevi, il Tfr comunque è coperto dal fondo di garanzia Inps. I lavoratori godono dello status di creditori privilegiati e vengono soddisfatti prima degli altri creditori, tranne che per i crediti in pre-deduzione».

Il sindacato di base fa presente, inoltre, che «contestualmente o successivamente alle buste paga, Ilva dovrebbe recapitare i conteggi dei crediti avanzati da ogni dipendente fino al 20 gennaio 2015, cioè la quantificazione economica del Tfr delle ferie ed eventualmente del Premio di risultato e altro. I lavoratori dovranno prima verificarne l'esattezza e successivamente dovranno fare richiesta di ammissione al passivo».
Martedì 10 Febbraio 2015 alle 12:59
Ultimo aggiornamo: 12:59

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