Questa mattina l'inchiesta tra gli operai delle ditte d'appalto dell'Ilva ha messo in evidenza che la situazione è rimasta quella che nelle scorse settimane ha dato avvio alla lotta.
Poche ditte hanno ripreso il lavoro, e anche tra queste, buona parte ha richiamato solo pochi operai - è, per esempio, il caso della Quadraro che su 80 lavoratori ne stanno lavorando circa un decimo, o la Tecnogallo che ne lavorano un terzo.
Le ditte che non pagavano già gli stipendi agli operai, continuano a non farlo.
E mentre alcune aziende domani vogliono portarsi a Roma gli operai, per avere più forza nel richiedere i loro crediti, i sindacati confederali non danno alcuna indicazione, se non quella di fatto di: aspettare.
Gli operai sono d'accordo che in questa situazione, senza ottenere alcun risultato, è stato sbagliato fermare la lotta e prima i blocchi.
Nella prossima settimana se non ci sono novità positive, entrambi devono essere ripresi, perchè vi sia un provvedimento urgente che salvaguardi prima di tutto i salari e il lavoro, attraverso una mobilitazione autonoma dei lavoratori che non sia al carro delle aziende.
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