Disoccupato tenta il suicidio: si taglia i polsi, ma viene salvato
Nel pomeriggio di lunedì un inquilino di un palazzo situato in viale Magna Grecia segnalava che un uomo, in preda ad una crisi, si trovava nell’ascensore dello stabile e urlava di volersi suicidare, l’uomo aveva già iniziato a recidersi entrambi i polsi con dei cocci di vetro.
Sappiamo bene chi sono i mandanti di questi "suicidi" - che ormai si stanno succedendo in modo crescente nella nostra città:
I grossi padroni sfruttano, inquinano, fanno profitti e poi tagliano posti di lavoro o vanno via lasciando macerie, dall'Ilva, alla Marcegaglia, ma ora anche Alenia, Teleperformance;
Il governo ha fatto un decreto che è più giusto chiamare "morte di Taranto" (vedi altro articolo in questo blog) e nessun provvedimento sta facendo per il lavoro e il reddito per i disoccupati;
Le Istituzioni locali, ragionali o comunali, o si limitano a letterine o costruiscono una montagna per leggi (come quella sui "cantieri di cittadinanza" che al massimo partoriscono dei topolini, di qualche decina di lavori di sei mesi...
Noi diciamo ai disoccupati, alle disoccupate: invece di rivolgere verso di voi la vostra disperazione e rabbia, rivolgiamola contro i responsabili della distruzione delle nostre vite.
Facciamo di Taranto non la città della lenta morte, ma la città della ribellione, della lotta generale.
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