mercoledì 25 febbraio 2015

Mentre solo con la lotta sono stati respinti licenziamenti nell'appalto Alenia, vengono fuori i grandi piani futuri ma fatti con precarietà negli appalti, orari di lavoro di 12 ore al giorno, turni massacranti, massima flessibilità, o part time mascherati, bassi salari, condizioni di insicurezza. Cioè il massimo di sfruttamento per una produzione soprattutto bellica al servizio della guerra e di profitti dell'imperialismo italiano

Decolla il polo aeronautico - A Grottaglie 500 nuovi posti

Arrivano Gse, Ids e HB Tech. I primi contratti per l’insediamento industriale sono stati già sottoscritti

(dal Corriere del Mezzogiorno)

I primi contratti per l’insediamento industriale sono stati già sottoscritti. E al battesimo del polo di sperimentazione e produzione pugliese dell’aerospazio parteciperà il premier Matteo Renzi. A fine marzo, infatti, l’aeroporto di Grottaglie inizierà ad assumere le sembianze di un’area industriale dedicata a una nicchia di mercato altamente tecnologica con molte ambizioni: dalla sperimentazione di velivoli senza pilota (Apr) alle infrastrutture per l’avvio di uno spazioporto (lancio in orbita di microsatelliti), dalle tecnologie per la movimentazione automatica delle cose alle tecnologie che governano il volo «comune» di mezzi con e senza pilota. Il tutto potendo valorizzare una zona vasta (e poco edificata) che ha a disposizione una pista da 3.200 metri di lunghezza su cui già atterrano i «Dreamlifter», i cargo della Boeing che trasportano negli Stati Uniti le fusoliere del «Dreamliner» 787 prodotte, proprio a Grottaglie, dall’Alenia Aermacchi (che ieri ha prolungato a dicembre la commessa a Tecnomessapia). «Le sfide del futuro — spiega Giuseppe Acierno, amministratore unico di Aeroporti di Puglia e presidente del Distretto Aerospaziale — si giocano sulle vocazioni industriali dei territori. In Puglia esistono condizioni che possono permettere al sistema locale di effettuare il salto di qualità. Stiamo già lavorando e Grottaglie è qualificata dall’Europa e dall’Italia come infrastruttura dedicata alla sperimentazione di nuovi velivoli e di tecnologie del futuro».
Aeroporti di Puglia, infatti, ha stretto accordi — dopo il via libera avuto dall’Enac e dalle altre istituzioni locali e nazionali — con alcune aziende che costruiranno impianti nel sedime aeroportuale su lotti di circa 10 mila metri quadrati (a disposizione subito 50 mila metri quadrati con la possibilità di sommare in breve tempo altri 100 mila metri quadrati). Si tratta di imprese specializzate nella produzione di fibre di carbonio (Gse, e HB Technologies) e in sistemi radar (Ids) che hanno firmato un contratto di sub concessione fino al 2043. A regime, dopo la costruzione degli opifici, cinque società potrebbero dare lavoro a circa 500 addetti assunti anche grazie a una struttura universitaria, quella tarantina, che a breve lancerà il progetto di una triennale dedicata alla formazione specifica. In fase di definizione c’è anche un’intesa con il gruppo Finmeccanica per i test sugli elicotteri dell’Agustawestland e sui sistemi di rilevazione (oltre che il velivolo Falco) della Selex. Inoltre, ci sono trattative con altre società come Piaggio, Magnaghi e gruppo Pertosa... Nei piani della Regione, inoltre, c’è anche il finanziamento di un centro di ricerca, sempre nell’aeroporto, che potrà lavorare per conto delle aziende interessate a usufruire dei servizi specifici...

Nessun commento:

Posta un commento