“In
data odierna c’è stato un incontro tra le organizzazioni sindacali e
Arcelor Mittal per discutere nuovamente dell’apertura della procedura di
Cigo. Nonostante i vari incontri, ancora ad oggi, l’azienda ha mostrato
una totale chiusura sulle richieste avanzate dai sindacati” si legge nella nota congiunta di Fiom, Fim, Uilm e Ugl.
“Nello specifico Fim, Fiom, Uilm e Ugl hanno chiesto uno
slittamento dell’avvio della procedura della cassa integrazione, in
attesa dell’incontro ministeriale previsto con le organizzazioni
sindacali il prossimo 9 luglio, provando ad entrare nel merito sull’
integrazione salariale, rotazione del personale e gestione delle ferie
programmate – si legge ancora nella nota -. Tale richieste si
rendevano necessarie per arrivare ad un confronto con il ministro Luigi
Di Maio ed affrontare anche la complessità della vertenza ex Ilva e di
quanto sta emergendo in queste settimane. Arcelor Mittal ha deciso di
fatto di voler proseguire unilateralmente, con l’avvio della procedura
di Cigo, assumendosi una responsabilità che peserà nei rapporti futuri
con i lavoratori e le loro rappresentanze“.
Am Italia ha già comunicato il suo piano da 13 settimane a partire da
oggi e con un numero massimo di 1.395 dipendenti per giornata
lavorativa così ripartiti: 1.011 operai, 106 intermedi, 278 tra impiegati e quadri. Come dichiarato nella nota ufficiale inviata ai sindacati, riguarderà nel dettaglio 564 addetti dell’Area Primary, 707 dell’Area Finishing, 124 dell’Area Others.
“Le scriventi organizzazioni sindacali, pertanto, proclamano 8
ore di sciopero su tre turni per la giornata del 4 luglio e inoltre
percorreranno tutte le strade possibili, anche attraverso il ricorso
agli enti competenti, per impedire l’utilizzo da parte di Arcelor Mittal
della stessa cassa integrazione” concludono le organizzazioni sindacali.
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