Consegnate ai lavoratori le raccomandate con l'avviso dell'avvio della procedura.




Sono state consegnate a mano agli operai coinvolti, le raccomandate della procedura di cassa integrazione guadagni ordinaria a zero ore (ex Decreto legislativo 148/2015), avviata da ieri da ArcelorMittal Italia nel sito di Taranto. Dopo una trattativa mai iniziata durata ben quattro incontri con i sindacati metalmeccanici di Taranto, da ieri è partita la procedura che riguarderà un massimo di 1395 lavoratori per le prossime tredici settimane, in assenza di accordo sindacale. Anche se l’azienda sin da subito ha ribadito la possibilità che la procedura cessi nel momento in cui il mercato dell’acciaio europeo torni a dare segnali incoraggianti. E’ bene precisare che la sospensione dal lavoro interverrà, tuttavia, a valle della fruizione del monte ore ferie maturate e non godute. E che la procedura vedrà una probabile rotazione del personale sospeso, che sarà disposta compatibilmente con le esigenze tecnico organizzative.
Questi i numeri dei lavoratori coinvolto: 1.011 operai, 106 intermedi, 278 tra impiegati e quadri. Come dichiarato nella nota ufficiale inviata ai sindacati, riguarderà nel dettaglio 564 addetti dell’Area Primary, 707 dell’Area Finishing, 124 dell’Area Others.
 Le organizzazioni sindacali hanno sin da subito rigettato la possibilità della Cigo, chiedendo ripetutamente all’azienda la possibilità di ritornare sui i suoi passi, dando vita ad una trattativa che avrebbe dovuto portare a concordare una strada alternativa alla procedura di Cigo. A fronte della mancata apertura da parte di ArcelorMittal Italia, i sindacati hanno proclamato lo sciopero di 24 ore su tre turni per giovedì 4 luglio sia dei lavoratori diretti che di quelli dell’appalto.
La data prescelta non è un caso, visto che il 4 luglio a Roma è previsto l’incontro tra il vicepremier nonchè ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, con i vertici di ArcerloMittal Italia.
Il tavolo di incontro di ieri con ArcelorMittal, che – sottolineano in una nota Fim, Fiom e Uilm – nei fatti sancisce la decisione di avvio della Cigo all’interno della fabbrica, non può che creare ulteriori incertezze e preoccupazioni tra i lavoratori dell’appalto. Siamo dinanzi ad un atteggiamento fortemente unilaterale e tristemente in continuità con il passato, che non rispetta a nostro avviso le reali necessità del territorio martoriato dal perdurare degli eventi di incertezza“. I sindacati contestano “la differenziazione contrattuale dei lavoratori a parità di attività svolta, la mancanza di trasparenza sull’affidamento degli appalti talvolta assegnati al massimo ribasso, mettendo a rischio il requisito della salvaguardia della salute e sicurezza, la mancanza della dovuta considerazione delle altissime professionalità già presenti nel territorio intesa come ricerca sfrenata di competenze al di fuori del perimetro locale“.
In occasione dello sciopero è previsto un presidio davanti alla portineria imprese