venerdì 7 febbraio 2014

Volantino diffuso all'Ilva il 5 febbraio sulla situazione in fabbrica

OPERAI,

Lo Slai cobas per il sindacato di classe ILVA esprime il suo giudizio negativo sugli accordi 
in corso sui contratti di solidarietà per 3579 operai. Non possiamo tacere che ancora una volta 
Ilva-Riva-Bondi non pagano nulla e continuano a pagare invece i lavoratori in termini di lavoro e 
salario, e che i contratti di solidarietà – che con la nuova normativa porteranno ad un salario 
ancora più basso – sono sempre dentro una politica di tagli, esuberi, previsti dalla 
ristrutturazione e dai lavori Aia.
Siamo a febbraio, nessun piano industriale è stato presentato, ma perchè il piano  industriale 
effettivo è quello in corso (mentre si fanno incontri, Bondi ferma i tubifici) che passa con il 
silenzio-consenso delle organizzazioni confederali tutte e con le nuove RSU; in queste ora c'è 
dentro l'USB che o porta un'azione visibile di novità/controcorrente o non cambia nulla. 
Nelle imprese dell'appalto siamo invece a puri e semplici licenziamenti, cassa integrazione, 
fine lavori che passano con il silenzio-assenso assordante dei sindacati confederali.
Noi pensiamo che in questa fabbrica e nell'appalto il sindacato di classe quello vero non c'è e 
che bisogna riorganizzarlo facendo partire e sviluppando la lotta autonoma degli operai.
Noi pensiamo inoltre che non si possa sospendere di fatto l'attività sindacale in fabbrica perchè 
c'è l'Aia da applicare.
C'è un accordo cambio tuta da rivedere secondo la sentenza della Cassazione e per 
fronteggiare la pioggia di ricorsi attivati da noi e da altri in tribunale.
Ci sono i livelli di inquadramento che restano fermi e lasciano tanti operai più giovani in 
condizione da ultima ruota del carro.
C'è la rivisitazione del contratto nazionale e dei contratti integrativi aziendali da fare alla luce 
della situazione siderurgica, e dell'Ilva in particolare, in materia di salari, turnazione, orari, carico 
di lavoro – per realizzare nei fatti quello che chiamiamo contratto siderurgico.
C'è il grave problema della sicurezza in fabbrica, con la “mano libera” data da tutti: governo 
e OO.SS a Bondi e ai capi Ilva per bypassare le norme di sicurezza, per introdurre un recente 
accordo-catenaccio sugli Rls e le procedure di intervento, che porterà ad ancora più problemi 
di rischio infortuni e salute, che vengono denunciati praticamente solo da noi e pochi altri, sotto 
minacce e pressioni inaccettabili e in assenza di controlli adeguati.
Cè infine - problema dei problemi all'Ilva in regime di AIA e di esuberi - il bisogno di un decreto 
operaio di tutela e di prepensionamento-risarcimento dei lavoratori, quello che noi chiamiamo 
“20 anni bastano”, da imporre al governo con una lotta vera e generale.

Su tutto questo i 100 giorni in corso sono decisivi e si vedrà sul campo che non sono questi 
sindacati confederali, nè le nuove RSU che possono incidere su queste cose e che altra è la 
strada in termini di lotta e organizzazione da percorrere

Slai cobas per il sindacato di classe Ilva
Appalto Ilva Taranto

info per i ricorsi cambio tuta – via rintone 22 –  slaicobasta@gmail.com – tel. 3475301704
info per  costituzione parte civile degli operai associati nel processo Riva che si prepara
        bastamortesullavoro@gmail.com – tel. 3471102638
info per denunciare problemi di rischio, sicurezza e salute e richiedere intervento immediato
       tel. 3475301704

La sede provinciale, Taranto via rintone 22 è aperta ogni martedi e giovedi ore 17,30-19,30 – 
in altri giorni telefonare  al 3475301704 per organizzare incontri, riunioni, assemblee, interventi. 

Nessun commento:

Posta un commento