Ieri in circa 45 città, posti grandi e piccoli, lavoratori, compagni, donne, giovani, democratici in migliaia sono scesi per le strade contro la repressione delle lotte sociali, per il lavoro, la casa, il reddito, la difesa dei territori, contro la repressione verso il Movimento NO Tav, e al fianco dei 4 giovani No Tav arrestati, come dei 17 di Roma, Napoli dei giorni scorsi.
Una grande giornata di lotta, di manifestazioni, cortei, dal nord al sud (da Torino a Milano, Modena, Genova, Pisa, Roma, Napoli, Caltanissetta, Brescia, Bari, ecc. ecc).
E' stato il giusto "saluto" al nuovo governo Renzi.
Taranto di lotta, democratica, Taranto proletaria, non poteva mancare!
Sia perchè interna e unita alla lotta nazionale contro la repressione delle lotte e di chi lotta, sia perchè la faccia della repressione è spesso l'unica faccia che vediamo anche a Taranto, di fronte alla richiesta di lavoro, di case, di spazi per i giovani, come l'ultimo tentativo di sgombero di Officine Tarantine e i processi in corso ai Disoccupati Organizzati slai cobas, o i dispiegamenti di Forze dell'ordine contro la povera gente, stanno dimostrando.
Per questo ieri sera decine di compagni, proletari, disoccupati, donne, giovani dei quartieri più disagiati hanno dato vita ad un presidio combattivo in piazza Della Vittoria.
Grandi pannelli, striscioni spiegavano e informavano le ragioni sia nazionali che locali di questa importante giornata di lotta; mentre al microfono alcune donne leggevano le lettere che in questi giorni sono arrivate: dai genitori dei compagni NO Tav arrestati e da mesi tenuti in condizioni di detenzione pesantissime, alle disoccupate/donne precarie di Napoli che parlano della "bellezza" delle donne in lotta, ai compagni di Roma, ecc.
Forte è stata la denuncia della situazione a Taranto, in cui inquisiti per complicità con Riva stanno ancora nei Palazzi (in primis il sindaco Stefano), e invece la repressione si rivolge verso chi lotta per i diritti, mostrando cos'è la loro democrazia!
E questo si è visto anche ieri sera. Dove ad un certo punto della serata, a fronte della protesta delle compagne, dei disoccupati per cacciare la squallida presenza in un angolo della piazza di un miserevole banchetto di raccolta firme elettorali di "Fratelli d'Italia", Digos e Vigili Urbani hanno cominciato a spingere e minacciare i disoccupati, le donne, pretendendo di prendere i loro nomi. Ma hanno dovuto subito rinunciare e zittirsi di fronte all'immediata reazione del nostro presidio, alla gente che si fermava ad ascoltare la denuncia che intanto una compagna di proletari comunisti faceva.
Ma, a parte questa parentesi, che però testimonia il clima in questa città, la serata è proseguita con video, musica, altri interventi.
Tanta gente, sia adulti che giovani, si è fermata a leggere i pannelli, a parlare, a dire che anche a Taranto occorre una "rivolta".
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