giovedì 6 febbraio 2014

Officine tarantine - l'amianto è una scusa per sgomberarli



Officine Tarantine, ex Baraccamenti Cattolica: nel teatro non c’è rischio amianto


P1020684TARANTO - “Nel teatro l’amianto non è presente. La coibentazione della struttura è stata fatta con pannelli in gesso con fibre naturali. E’ stato prelevato un campione dal cartongesso, è stato fatto analizzare, e dal risultato si evince l’assenza di asbesto”. Così Michele D’Alessandro, responsabile tecnico del coordinamento trattamento e smaltimento dell’amianto, ha rassicurato il pubblico presente negli ex Baraccamenti Cattolica occupati dal gruppo “Officine Tarantine”.
L’esito è arrivato direttamente dall’Università di Bari dopo analisi Sem. “Questo tipo di esame – ha continuato D’Alessandro – è molto preciso perché rileva l’esatta presenza di fibre di matrice asbestosa”. Sembra essere scongiurato il pericolo amianto nella grande zona del teatro all’interno della struttura.“Questa – ha sottolineato D’Alessandro – è una notizia positiva per i tanti bambini che giocano o delle persone che frequentano il posto. Se vogliamo essere zelanti, però, si potrebbe fare un’analisi dell’aria e vedere se ci sono fibre di amianto. Tuttavia sarebbe impossibile non trovarle perchè queste sono volatili e potrebbero arrivare anche dall’esterno dell’edificio”.
Il responsabile tecnico ha partecipato alla conferenza stampa organizzata dal gruppo “Officine Tarantine” e alla videoproiezione del documentario “Polvere, il grande processo dell’amianto” di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller. L’opera ha raccontato il processo Eternit e la storia della grande fabbrica che produceva il materiale pericoloso con sede a Casale Monferrato . E tra la città piemontese e il capoluogo ionico le affinità sono diverse: nella prima sono state contate circa 1700 persone morte per problemi di salute mentre sono tantissimi i decessi, per lo stesso motivo, in riva ai due mari.
Durante l’incontro è stato proposto di “prendere come esempio la realtà piemontese perchè tutta quella comunità si è costituita parte civile in uno dei processi ambientali più importanti d’Europa”. La bonifica da amianto potrebbe diventare uno sbocco lavorativo per tante persone che hanno perso la loro occupazione o non sono ancora entrati nel mondo del lavoro.
“L’amianto – ha concluso D’Alessandro – è ancora molto presente nelle nostre vite e il risanamento potrebbe occupare molti operai. I cittadini sono ignoranti su questo materiale perchè lo vogliono essere. Cerchiamo di diventare consapevoli del danno che provoca”.
Soddisfatti i ragazzi di “Officine Tarantine”. “Vogliamo sottolineare – ha affermato Alessio – che il lavoro che stiamo svolgendo qui è seguito da esperti. I risultati delle analisi fatte su vari campioni presi nella zona del teatro provengono dall’Università di Bari. Il documento chiarisce che non c’è presenza di amianto. L’allerta, quindi, è terminata”.

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