"Non è una resa. Ma una scelta intelligente, ponderata, decisa da
un’assemblea. Non è una sconfitta. Semmai è la vittoria effimera,
l’ennesima, di una burocrazia insensata a cui si aggrappano politici e
burocratici che sol perché nella vita hanno avuto la fortuna di occupare
un posto di “potere”, s’illudono di contare qualcosa e di decidere per
un intero territorio. Le Officine Tarantine lasciano volontariamente gli
ex Baraccamenti Cattolica perché quando la vita ti pone davanti a quei
bivi da cui dipende gran parte della tua vita futura, scegliere con
saggezza è la cosa migliore da fare, qualunque sia la scelta finale e la
strada che si è deciso di intraprendere. Specie quando ti pongono
davanti ad un aut aut che sa più di becera repressione, che di sinonimo
di “legalità”. Concetto alquanto astratto ma molto caro alle istituzioni
locali, le quali si guardano ben lungi dall'applicarlo alle tante zone
d’ombra della città..." (Da TarantoOggi).
Ma è possibile che in questa città con tanti problemi che hanno i giovani, i disoccupati, le donne, la gente, il Comune si occupi alacremente solo di impedire con la forza e la repressione che i giovani possano avere degli spazi? E' possibile che il Comune neghi case ai tanti cittadini che ne hanno bisogno, lasci decine e decine di locali, strutture abbandonate, vuote, e si ricordi del possibile utilizzo di queste strutture solo quando vengono occupate e rimesse a nuovo? E' possibile che il Comune si ricordi della "legalità", quando fa ogni giorno illegalità lasciando morire una città, rapinando il futuro dei giovani? Sì, questa indecenza è possibile!
Taranto è una scia di sgomberi e di spazi sociali negati: prima anni fa "cloro rosso" con la scuola ex Martellotta, poi "Mestiza" sempre allo stesso posto, ora "Officine Tarantine".
Ma questa indecenza non può essere accettata! E sinceramente, noi, dopo la bella resistenza di mercoledì 12 febbraio e la manifestazione di sabato 15 febbraio, speravamo che questa volta questi ragazzi e ragazze impedissero che questa indecenza andasse nuovamente avanti, con le buone o con le cattive. Sì con le "cattive", intendendo sempre resistenza allo sgombero, perchè quando chi agisce lo fa in nome dell'uccisione del diritto, della democrazia, opporsi a tutto questo è esercizio legittimo di vera democrazia.
Ma purtroppo non è andata così.
E ancora una volta in questa città gli spazi giustamente occupati vengono sgomberati/lasciati "volontariamente" da chi li aveva presi. E' stato così per cloro rosso, è stato così per Mestiza e ora è così per Officine Tarantine (vedi il loro comunicato che riportiamo sotto).
Permetteteci di dire: "troppi bravi e responsabili ragazzi si trovano in questa città". Un pò di sana ribellione verso chi ammazza il nostro futuro non guasterebbe, e darebbe sicuramente migliori frutti.
Nessuno può credere ad uno Stefano, ad un Bitetti che restituiranno questi spazi o altri ai giovani; non l'hanno fatto per la scuola ex Martellotta, lasciata dopo il primo sgombero per anni abbandonata, in cui al posto della vita della musica e delle iniziative dei giovani si sentiva la morte dell'abbandono, non lo faranno per Officine Tarantine.
Neanche pochi giorni fa, alla fine della manifestazione i ragazzi di Officine Tarantine avevano dato altri messaggi, di resistenza ad un altro eventuale sgombero, ora è bastata una carta bollata per cambiare registro? Sfiduciando di fatto tutte quelle persone, giovani, donne, studenti, adulti che il 12 febbraio e il 15 sono state pronte a scendere a fianco di Officine Tarantine, e che ci credevano della possibilità e giustezza di difendere quel luogo.
Dovevate, ragazzi e ragazze, dare un'altra possibilità alla solidarietà popolare! Chi l'ha detto che questa volta lo sgombero sarebbe riuscito! Questa resistenza era una forma da parte vostra di "responsabilità sociale", ma responsabilità non verso il Comune ma verso le centinaia di ragazzi che ci hanno creduto, verso tutti gli adulti che hanno dato una mano, verso tutte le persone che hanno solidarizzato. La possiamo anche abbellire, ma di fatto di resa si tratta, o di illusione verso un'Amministrazione che dovrebbe "trovare immediatamente uno o più spazi che possa soddisfare le nostre esigenze"- ripetiamo, l'esperienza della scuola ex Martellotta vi dovrebbe mettere sull'avviso...
D'altra parte la lotta, lo scontro con le Istituzioni (sono sempre le forze dell'ordine a Taranto che iniziano gli scontri non certo chi lotta) è necessario se è l'unica strada per impedire comportamenti "irresponsabili" come dite voi e violazioni palesi di diritti in questa città, che già ne subisce troppe. Purtroppo, e i Disoccupati Organizzati lo stanno dimostrando in questi giorni, anche per ottenere un semplice incontro con assessori, se non lotti, non l'ottieni.
E allora, la lotta è la via per ripristinare la legalità, la democrazia, i diritti al lavoro, come alla casa, come agli spazi
Certo non hanno brillato a Taranto nella solidarietà i vari movimenti, che si stracciano le vesti per "Taranto libera".
Noi pur impegnati in tante battaglie abbiamo considerato la difesa di Officine Tarantine una "nostra" battaglia. E, non certo solo con internet, e, pur non condividendo ogni cosa della filosofia di Officine Tarantine, non ci abbiamo pensato due volte a scendere al loro fianco, ad organizzare la partecipazione di lavoratori, disoccupati, donne alla manifestazione del 15 febbraio; dove purtroppo abbiamo visto che, oltre il gran numero di studenti, la presenza di genitori e di qualche singolo compagno/a, solo noi ci abbiamo messo la faccia in maniera chiara, intervenendo anche in piazza Della Vittoria per ribadire la nostra solidarietà e dicendo "contate sul nostro appoggio se il Comune tenta un altro sgombero" e lanciando un appello a tutti ad unire i vari rivoli di lotte nella nostra città.
Ma purtroppo, nè noi, nè i tantissimi ragazzi, nè tutti i cittadini solidali che il 12 febbraio impedirono, fisicamente, lo sgombero, abbiamo potuto mettere in atto una seconda (ed eventualmente terza, quarta volta...) questo concreto appoggio. Peccato.
IL COMUNICATO DELLE OFFICINE TARANTINE:
"Le Officine Tarantine preso atto dell'ordinanza di sgombero ricevuta nella giornata di martedì e dopo essersi riunite in assemblea, hanno deciso di lasciare gli ex baraccamenti Cattolica entro una settimana a partire da oggi (26/2). La tempistica è dovuta al fatto che essendo numerose le donazioni ricevute dei cittadini (intese sotto forma di materiale, attrezzature varie), riteniamo necessario portare via tutto quello che è stato realizzato in oltre tre mesi di attività. La decisione di uscire pacificamente dagli ex Baraccamenti cattolica è precisa volontà delle Officine, in quanto si vogliono evitare inutili scontri con le forze dell'ordine peraltro mai perseguite da tutti coloro che in questi mesi hanno aderito a questa partecipazione sociale e collettiva di riappropriazione di luoghi della città sottratti alla cittadinanza per decenni per motivi a tutt'oggi incomprensibili. Il nostro è un atto di responsabilità sociale non certo di resa al comportamento delle istituzioni che continuano a perseguire irresponsabilmente la via della repressione, invece di cercare il dialogo con le Officine e offrire alla cittadinanza una reale progettualità per gli spazi di cui questa città ha assolutamente bisogno.Tutto ciò premesso le Officine Tarantine passano la palla al Comune, chiedendo all'Amministrazione Comunale di trovare immediatamente uno o più spazi che possa soddisfare le nostre esigenze".
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