Azienda e OO.SS hanno fatto riunioni, conteggi... per arrivare a dire che invece di 3.579 contratti di solidarietà, saranno solo (?) 3.553, perchè dalla platea sono stati infatti esclusi i
locomotoristi dell’acciaieria 1 e 2.
Uilm e Fim, che non aspettavano l'ora hanno firmato subito. Fiom e USB No.
Per quanto riguarda la Fiom i motivi sono tre: "perchè l'azienda non ha fornito alcuna informazione su ordinativi e commesse; è stata ancora una volta negata la cronologia dei lavori AIA; l'ILva ha dichiarato che non intende coprire il 10% di integrazione salariale che i lavoratori perderebbero" (in aggiunta al 20% già perso).
Ma queste motivazioni, sia pure legittime, non nascondono che questa CdS è in continuazione della precedente, richiesta per le stesse motivazioni, che era stata a suo tempo firmata dalla Fiom. Ora la fiom che deve recuperare tra gli operai fa la voce grossa - ma non è convincente.
Da parte del Usb le motivazioni della Non firma, se vogliamo, sembrano ancora più deboli. Scrive l'Usb in un comunicato: "Non abbiamo contestato la solidarietà come strumento di sostegno al reddito, ma abbiamo ritenuto di non firmare chiarendo che nel 2013 quando fu siglato l'accordo al ministero, la solidarietà doveva essere lo strumento per permettere di attuare l'AIA e in secondo luogo per reggere rispetto alla crisi di mercato, ad oggi, visto i gravosi ritardi sui lavori, la solidarietà è stata usata quasi interamente solo per la crisi di ordini produttivi. Usb ha dichiarato la propria disponibilità a siglare l'accordo, solo dopo la presentazione del piano industriale e la copertura del 10% della retribuzione persa...".
Quindi, secopndo l'Usb la richiesta dell'azienda nel 2013 era legittima!! E oggi non sarebbe più tanto solo perchè sarebbero rimasti sul tappeto solo i problemi di mercato!!
Ma sia nel 2013 che oggi la richiesta dell'azienda è invece ILLEGITTIMA E ANDAVA RESPINTA COMUNQUE, da un sindacato che si dichiara alternativo ai sindacati confederali!
Perchè è il "principio" che l'Ilva non debba mai pagare e non debba accollarsi i costi delle sue politche criminali di mancata messa in sicurezza degli impianti, come il "pincipio" che le difficoltà di mercato dell'azienda debbano essere scaricate sempre sui lavoratori in modo che l'Ilva tuteli i suoi profitti, CHE NON VANNO ACCETTATI!
Ricordiamo che l'anno scorso l'Usb denunciava comunque i CdS, non diceva quello che dice oggi agli operai. Ora cambiato ruolo, si cambia posizione??
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