venerdì 14 febbraio 2014

Questa volta Electrolux diventa "modello" di lotta per gli operai della Natuzzi


Nelle fabbriche di Santeramo (BA) e Laterza (TA) è da mercoledì che gli operai stanno bloccando tutte le merci in entrata e uscita dai cancelli.
"I lavoratori in cassa integrazione della Natuzzi imitano la lotta instaurata dai loro colleghi a quasi mille chilometri più a nord nelle fabbriche della multinazionale svedese. Un centinaio di dipendenti vigilano gli ingressi degli stabilimenti. C'è chi si dà turni per controllare che neanche un divano o una delle nuove poltrone tanto richiesta dal mercato americano varchi i cancelli...
Il casus belli è stato l'invio nei giorni scorsi da parte della Natuzzi delle lettere che davano inizio alla cassintegrazione per 1700 operai, nonostante le tante commesse in corso su richiesta di americani, russi, belgi e irlandesi.
L'azienda vuole far rientrare solo 150 ma con il concreto rischio di fare lavorare per una settimana per poi tornare in cig a zero ore".
Questa mobilitazione è sostenuta solo dalla Cgil e contrastata dalla Uil e Cisl.

Ma in questa lunga vertenza tutti sono responsabili, anche la cgil che, come appunto all'Electrolux, in passato ha accettato che gli operai lavorassero di più per la Natuzzi. Oggi l'azienda ha rilanciato i suoi profitti e gli operai sono fuori in cassintegrazione.

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