Nella lunga campagna di mobilitazione, con al centro il lavoro, in corso da parte dello Slai cobas e Disoccupati Organizzati, che sta portando ad un "assedio/accerchiamento" dei Palazzi del potere,
ieri, venerdì c'è stato l'incontro tra una delegazione di SC e DO e il Presidente della Confindustria Cesareo.
L'incontro ha avuto al centro soprattutto le questioni degli appalti: NO al massimo ribasso; potenzialità di lavoro sul territorio per le aziende di Taranto; l'impegno delle ditte ad assumere dal bacino dei disoccupati di Taranto.
E ha avuto un obiettivo immediato: quello della presenza della Confindustria al Tavolo congiunto da noi richiesto al Comune (nell'incontro del 4 febbraio).
L'incontro con Cesareo, che ha detto a premessa che aveva voluto rispondere subito alla nostra richiesta date le tematiche poste, ha visto sui punti sollevati alcune convergenze, alcuni differenti modi di impostare i problemi e che vanno verificati nella pratica, come alcune divergenze.
Le convergenze sono nella opposizione agli appalti pubblici al massimo ribasso, le cui nefaste conseguenze ricadono sia sui lavoratori (vedi lo scandalo, come l'ha chiamato anche Cesareo, di ore e salari nelle pulizie) sia sulla qualità del servizio e possono diventare anche una porta spalancata alla criminalità; sono nella necessità di porre una "clausola" discriminante alla ditte per dare prevalenza all'assunzione di lavoratori sul territorio; sono nel legame formazione/lavoro.
I differenti modi di impostazione dei problemi sono proprio sulla clausola sociale a garanzia dell'assunzione dei disoccupati nei lavori di bonifica, ecc.
Lo Slai cobas parla chiaramente di "emergenza lavoro" e che vi deve essere un legame/intreccio stretto tra bonifiche, raccolta differenziata, altre attività, e nuovi posti di lavoro, perchè solo questo costituisce una risorsa occupazionale come un ritorno economico per la città; quindi della via della formazione mirata ai lavori da fare e finalizzata all'occupazione dei disoccupati formati. Il Presidente della Confindustria parla di "bacino di crisi" (con ruolo centrale della prefettura), puntando ad un accordo di programma per aiutare l'imprenditoria a Taranto; un "contratto d'area" per aumentare il livello di competitività delle imprese in deroga anche alla legislazione nazionale (vedi cuneo fiscale, ecc.); per le assunzioni, parla di una forma di "premialità" per le ditte che occupino una quota di lavoratori sul territorio.
Come dire: lo Slai cobas parla chiaramente il linguaggio di classe dei lavoratori, dei disoccupati; la confindustria, naturalmente, parla il linguaggio delle aziende, del profitto, della riduzione del costo del lavoro (non a caso che ad un certo punto Cesareo ha tirato fuori come modello l'Electrolux che ha proposto un taglio drastico dei salari agli operai, e ha parlato che il contratto prevalente dovrebbe essere quello flessibile (a tempo determinato) sia pur pagandolo di più).
E' chiaro che su quest'ultimo aspetto ci sono le divergenze, perchè pur dichiarando il Presidente della Confindustria che aziende e lavoratori vanno insieme e non divisi, di fatto l'occupazione viene subordinata alla difesa degli interessi aziendali, a leggi che diminuiscano il costo del lavoro alle imprese, ecc.
E in questo modo non c'è alcuna vera garanzia che da questo "accordo di programma", "bacino di crisi" per Taranto vi sia vero lavoro per le decine di migliaia di disoccupati esistenti.
Per questo lo Slai cobas e i Disoccupati Organizzati nei prossimi giorni porteranno la loro lotta anche in Prefettura, perchè basta con fatto che in questi Tavoli tutti stanno meno i rappresentanti dei Disoccupati Organizzati e della lotta per il lavoro in questa città.
Al termine dell'incontro il presidente della Confindustria si è dichiarato disponibile e favorevole a proseguire il confronto e a partecipare, se invitato, al tavolo che il Comune convocherà nei prossimi giorni.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
DISOCCUPATI ORGANIZZATI
TA. 8.2.14
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