Questa
mattina una cinquantina di migranti ha occupato un edificio a Bari: si
tratta dell'ex Casa del Rifugiato di fronte al porto, che negli ultimi
anni era completamente abbandonata a se stessa.
I rifugiati e le rifugiate da mesi vivono in condizioni disumane e, sebbene in possesso dello status di rifugiati, per loro non è prevista nessuna misura di seconda accoglienza. Per alcuni di loro l'alternativa è la strada, per altri c'è il tentativo di trovare un tetto al Cara (il centro per richiedenti asilo di Palese - già abbondantemente affollato) da cui vengono costantemente allontanati. Dopo che per l'ennesima volta la polizia ha fatto irruzione nella notte all'interno del centro cacciando i rifugiati dalla struttura, questa mattina hanno deciso di occupare e trovare una sistemazione laddove ancora una volta le istituzioni falliscono.
Poco dopo l'occupazione, è subito arrivata sul posto una funzionaria della Direzione Regionale per i Beni Culturali, proprietaria dell'immobile, che presa da un impeto di fastidio ha subito allertato la polizia che si è recata sul posto.
Insieme ai rifugiati, anche le famiglie sgomberate il mese scorso da Villa Roth; sulla loro situazione - nonostante le promesse istituzionali - tutto è rimasto nell'indifferenza più totale e le famiglie risultano ancora buttate in mezzo alla strada.
I rifugiati e le rifugiate da mesi vivono in condizioni disumane e, sebbene in possesso dello status di rifugiati, per loro non è prevista nessuna misura di seconda accoglienza. Per alcuni di loro l'alternativa è la strada, per altri c'è il tentativo di trovare un tetto al Cara (il centro per richiedenti asilo di Palese - già abbondantemente affollato) da cui vengono costantemente allontanati. Dopo che per l'ennesima volta la polizia ha fatto irruzione nella notte all'interno del centro cacciando i rifugiati dalla struttura, questa mattina hanno deciso di occupare e trovare una sistemazione laddove ancora una volta le istituzioni falliscono.
Poco dopo l'occupazione, è subito arrivata sul posto una funzionaria della Direzione Regionale per i Beni Culturali, proprietaria dell'immobile, che presa da un impeto di fastidio ha subito allertato la polizia che si è recata sul posto.
Insieme ai rifugiati, anche le famiglie sgomberate il mese scorso da Villa Roth; sulla loro situazione - nonostante le promesse istituzionali - tutto è rimasto nell'indifferenza più totale e le famiglie risultano ancora buttate in mezzo alla strada.
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