Dal 26 gennaio, circa 500
prigionieri nelle carceri di Jharkhand, Nagpur e Odisha sono in sciopero della
fame per denunciare le lacune del sistema di giustizia penale indiano.
Lunedì, 169 detenuti nel carcere
centrale di Nagpur nel Maharashtra in attesa di giudizio hanno portato a termine
il quinto giorno del loro sciopero della fame a tempo indeterminato. Oltre 200
compagni detenuti si sono uniti a loro a rotazione in uno sciopero a catena.
Stanno reclamando il loro diritto alla libertà provvisoria, a processi rapidi e ad essere presenti fisicamente in tribunale nei loro processi. La cosa più eclatante, forse, è che un numero crescente di persone in attesa di giudizio - prigionieri politici in particolare - non vengono portate in tribunale per partecipare in prima persona al proprio processo. Dopo essere stati accusati di crimini e tenuti in custodia, i prigionieri a volte possono aspettare anni prima che vengano effettivamente giudicati. La negazione della cauzione è un altro problema crescente per chi è sotto processo in questa prigione. "La Corte Suprema ha dato indicazione diverse volte che la cauzione dovrebbe essere la regola e la prigione l'eccezione per coloro che sono indagati", ha detto Surender Gadling, un altro avvocato dei prigionieri politici del carcere di Nagpur.
Tutto questo mentre qui a Taranto si parla ancora dei due marò responsabili della morte di due pescatori...
Il Comitato Internazionale di sostegno alla guerra popolare in India sta contattando diverse realtà cittadine, comitati di compagni per organizzare una video proiezione e/o la presentazione di libro-dossier che mira ad informare e far conoscere meglio la realtà su quanto accade al popolo indiano.
Per contatti o maggiori informazioni fare riferimento al circolo Proletari Comunisti in via Rintone 22 - 3492123261 (Francesco).
Stanno reclamando il loro diritto alla libertà provvisoria, a processi rapidi e ad essere presenti fisicamente in tribunale nei loro processi. La cosa più eclatante, forse, è che un numero crescente di persone in attesa di giudizio - prigionieri politici in particolare - non vengono portate in tribunale per partecipare in prima persona al proprio processo. Dopo essere stati accusati di crimini e tenuti in custodia, i prigionieri a volte possono aspettare anni prima che vengano effettivamente giudicati. La negazione della cauzione è un altro problema crescente per chi è sotto processo in questa prigione. "La Corte Suprema ha dato indicazione diverse volte che la cauzione dovrebbe essere la regola e la prigione l'eccezione per coloro che sono indagati", ha detto Surender Gadling, un altro avvocato dei prigionieri politici del carcere di Nagpur.
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Il Comitato Internazionale di sostegno alla guerra popolare in India sta contattando diverse realtà cittadine, comitati di compagni per organizzare una video proiezione e/o la presentazione di libro-dossier che mira ad informare e far conoscere meglio la realtà su quanto accade al popolo indiano.
Per contatti o maggiori informazioni fare riferimento al circolo Proletari Comunisti in via Rintone 22 - 3492123261 (Francesco).
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