L'azienda francese, leader nei call center dal 2008 a oggi ha
goduto dei benefici previsti dalla legge per la stabilizzazione dei
lavoratori. Ora però, annuncia di voler trasferire in Albania una commessa ricevuta da Eni. Sindacati sul piede di guerra
Stabilizzare i
lavoratori per incassare gli incentivi e poi delocalizzare.
Magari in Albania.
È quanto sta avvenendo negli stabilimenti italiani di
Teleperformance,
uno dei colossi del call
center
in Italia. La multinazionale francese, nel 2008,
ha infatti stabilizzato migliaia di giovani in Italia ricevendo in
cambio sostanziosi stanziamenti di denaro dal Governo. L’ultimo
“beneficio”, in ordine di tempo, è stato concesso dal Governo
con la legge di stabilità approvata lo scorso mese di dicembre. Nel
testo si legge che “l’incentivo ha un importo massimo di 200
euro
per lavoratore. Il valore annuale dell’incentivo non può superare
3
milioni di euro
per ciascuna azienda e non può comunque superare il 33
per cento
dei contributi previdenziali pagati da ciascuna azienda. L’incentivo
è riconosciuto nel limite massimo di 8 milioni di euro per ciascuno
degli anni 2014, 2015 e 2016”. Insomma diversi milioni di euro per
i prossimi tre anni per premiare un’azienda che "ha permesso ai
propri dipendenti di guardare con certezza a futuro". Peccato che,
qualche settimana dopo questo provvedimento, Teleperformance abbia
annunciato di voler trasferire in Albania
la commessa vinta con Eni
per la gestione telefonica del back
office.
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