TARANTO - Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una lettera
al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Delrio,
al Ministro per l'Ambiente, Galetti, e al Ministro per lo Sviluppo
Economico, Guidi, per «chiedere che su Taranto i processi di risanamento
dell'Ilva siano celeri»
Perchè, scrivono, «a rischio vi è la tenuta dei livelli occupazionali
e di un intero apparato economico-produttivo oltre alla necessaria
ambientalizzazione. L'appello è siglato dalle segreterie territoriali e
da quelle nazionali (in calce ci sono anche le firme di Elena Lattuada
della Cgil, Luigi Sbarra della Cisl e Paolo Carcassi della Uil)».
«Il percorso finora portato avanti anche con
provvedimenti legislativi e il commissariamento e i ritardi accumulati
nell'attuazione dell'Aia - osservano le organizzazioni sindacali - ci
portano a sollecitare tutti i livelli e il Governo nazionale, per una
azione urgente ed incisiva volta a predisporre una strumentazione di
carattere finanziario, quale un prestito di ponte di garanzia o altro,
utile a superare questa fase transitoria, in attesa della piena
attuazione dell'ultimo provvedimento legislativo».
«Una soluzione cuscinetto che possa, insomma, servire
ad attutire gli effetti di un clima di incertezza che oggi rischiano di
pagare solo i lavoratori». Per Cgil, Cisl e Uil gli ultimi dati sul
tasso di disoccupazione e precarietà diffusi dall'Istat e riferiti alla
provincia di Taranto «sono quasi un olocausto per i lavoratori attivi e
non è più il momento di temporeggiare».
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