giovedì 17 aprile 2014

Da Taranto a Palermo si estende l'organizzazione e la lotta dei disoccupati

Alla manifestazione del 12 aprile a Roma nel volantino diffuso dai Disoccupati Organizzati Slai cobas di Taranto era scritto: "...costruire una rete, un coordinamento di disoccupati e precari, che da Palermo a Taranto, da Napoli, alla Calabria, a Roma, ecc., unisca nella lotta per il lavoro, nella raccolta differenziata, nelle bonifiche, nel risanamento dei territori, combinata con la rivendicazione storica e di classe del salario minimo garantito.

PROPONIAMO PER GIUGNO UN’ASSEMBLEA NAZIONALE, A TARANTO O A NAPOLI, PER COSTRUIRE UNA MANIFESTAZIONE-ASSEDIO IN AUTUNNO, PROLUNGATA, ANCHE DI PIU’ GIORNI, DEI PALAZZI DEL GOVERNO, MINISTERO DEL LAVORO, ECC..." 


"Palermo: Manifestazione con corteo da piazza Croci alla Prefettura Giovedì 17 aprile dalle ore 15,00

Contro la disoccupazione e per il lavoro

Come deciso nell'assemblea del 3 aprile scorso, il comitato dei disoccupati aderenti allo Slai Cobas ha organizzato una prima manifestazione con corteo in città, dopo aver inviato una lettera di richiesta incontro urgente al PREFETTO DI PALERMO, Dott.ssa Francesca Rita Maria CANNIZZO, AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA, Rosario CROCETTA, AL SINDACO DI PALERMO, Leoluca ORLANDO, nella quale si dice: "Le SS.LL. sono di sicuro a conoscenza del livello di disoccupazione raggiunto nel nostro Paese e in particolare nella nostra Regione: è "scandaloso" ha perfino esclamato alla notizia degli ultimi dati statistici il primo ministro del governo italiano. Le cifre pubblicate, infatti, dai vari report ufficiali dell'Istat e altri organismi non lasciano spazio a dubbi: siamo a circa 6 milioni di senza lavoro e tra questi la maggioranza è composta da giovani e donne.
"In Sicilia e a Palermo, questi dati, se fosse possibile, sono ancora più drammatici. La nostra organizzazione sindacale, che è impegnata da anni nella salvaguardia del salario e dei posti di lavoro sempre messi in pericolo; delle condizioni di lavoro puntando costantemente a fare rispettare la legge sulla sicurezza; nell'attenzione in particolare al lavoro e alle condizioni delle donne con le quali e per le quali ha indetto uno sciopero nazionale, molto partecipato, il 25 novembre scorso, ha deciso di dare inizio ad una serie di iniziative pubbliche che mettano al centro della Vostra attenzione la tragedia della disoccupazione - perché di tragedia si tratta - dato che alcuni, che non ce la fanno a sopportare, purtroppo si tolgono la vita. Non possiamo e non accettiamo, in quanto organizzazione sindacale di base e di classe, che a questa situazione non si dia una risposta, e, anzi, si trattino spesso tali problemi come 'questione di ordine pubblico'.
"Tutto ciò in netto contrasto con i dati e le cifre che parlano di incredibili arricchimenti personali, dagli alti funzionari pubblici ai privati, siano essi ottenuti tramite la proprietà dei grandi mezzi di produzione e finanziari che tramite attività illecite..."

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