giovedì 24 aprile 2014

Un forte triste rabbioso saluto ad una ragazza che non ha voluto continuare a vivere così

Se una ragazza di appena 26 anni arriva a non vedere altra scelta che quella di morire, vuol dire che è la realtà che l'ha uccisa. Quando le ragazze, i ragazzi lottano a Taranto gridano: "quale futuro!", "non ci rubate il nostro futuro!" Almeno il futuro, perchè l'oggi è brutto, duro. Alessandra viveva ai Tamburi, dopo un tentativo in Marina, non ce l'aveva fatta e non aveva altro lavoro. Sarà quello che ha vissuto in Marina, in cui contano "i muscoli", "farsi valere", in cui le donne devono essere come gli uomini in un ambiente maschilista-spesso fascista; sarà per la vita ai Tamburi... non lo sappiamo. Ma è certo che Alessandra non è la prima ragazza che si suicida a Taranto, e queste morti non sono mai un fatto privato.
Noi non ci stiamo! Questa vita deve cambiare!

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