TARANTO
- Salgono a sette le società perquisite dai carabinieri di
Taranto
nell’ambito dell’inchiesta per lo scandalo tangenti alla Marina
Militare. Ieri i militari guidati dal tenente Pietro Laghezza hanno
infatti perquisito altre tre società ritenute vittime delle richieste di
denaro
formulate dal capitano di fregata Roberto La Gioia, arrestato in
flagranza
di reato dopo aver intascato una tangente da un imprenditore
che poco prima aveva denunciato tutto ai carabinieri.
Tra i documenti sequestrati dagli investigatori al comandante del V
reparto di Maricommi, c’è anche un elenco di società con accanto il
valore dell’appalto aggiudicato e i versamenti che questi effettuavano
al militare che, secondo le indiscrezioni trapelate, si aggirava quasi
sempre intorno al 10 per cento.
La lista delle aziende da perquisire, però, è potrebbe non essere
finita. Cresce ogni giorno di più, quindi, la vicenda che nei giorni
scorsi ha visto l’iscrizione nel registro degli indagati di Gianpiero
Mancarella,
imprenditore accusato in concorso con La Gioia, di tentata
turbativa d’asta per aver cercato, secondo la denuncia della vittima, di
truccare un appalto.
Il militare, secondo le dichiarazioni della vittima, «avrebbe proposto
ai due imprenditori di “truccare” Ia gara alzando Ia percentuale di
ribasso, rivelando il contenuto delle offerte nel frattempo pervenute».
Tutto durante
un incontro filmato e poi consegnato al pubblico ministero
Maurizio Carbone che coordina le indagini.
L’inchiesta, quindi, non sembra destinata a chiudersi in fretta. Anzi.
Quanto scritto dal gip Pompeo Carriere, quindi, si sta rivelando quasi
profetico: le indagini, aveva annotato il magistrato nell’ordinanza
emessa nei confronti dell’ufficiale di Marina a seguito di convalida
dell’arresto in flagranza, «sono appena agli inizi e, verosimilmente, si
accingono a disvelare un quadro illecito ben più ampio, sia dal lato
delle vittime dell’agire concussive, che - probabilmente - dal lato di
eventuali correi del La Gioia». Ne sono sempre più convinti gli
inquirenti che hanno accusato La Gioia di concussione in concorso con
altre persone da identificare e che
presto potrebbero avere anche un
nome e un volto.
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