venerdì 18 aprile 2014

Marina a Taranto: una fogna affaristica in cui sono tanti implicati, Ufficiali, imprenditori, ministri, amministratori locali, politici, sindacalisti... che vogliamo vada a fondo!

Tangenti alla Marina
s'allarga lo scandalo

TARANTO - Salgono a sette le società perquisite dai carabinieri di
Taranto nell’ambito dell’inchiesta per lo scandalo tangenti alla Marina Militare. Ieri i militari guidati dal tenente Pietro Laghezza hanno infatti perquisito altre tre società ritenute vittime delle richieste di denaro
formulate dal capitano di fregata Roberto La Gioia, arrestato in flagranza
di reato dopo aver intascato una tangente da un imprenditore che poco prima aveva denunciato tutto ai carabinieri.
Tra i documenti sequestrati dagli investigatori al comandante del V
reparto di Maricommi, c’è anche un elenco di società con accanto il
valore dell’appalto aggiudicato e i versamenti che questi effettuavano al militare che, secondo le indiscrezioni trapelate, si aggirava quasi sempre intorno al 10 per cento.
La lista delle aziende da perquisire, però, è potrebbe non essere finita. Cresce ogni giorno di più, quindi, la vicenda che nei giorni scorsi ha visto l’iscrizione nel registro degli indagati di Gianpiero Mancarella,
imprenditore accusato in concorso con La Gioia, di tentata turbativa d’asta per aver cercato, secondo la denuncia della vittima, di truccare un appalto.
Il militare, secondo le dichiarazioni della vittima, «avrebbe proposto ai due imprenditori di “truccare” Ia gara alzando Ia percentuale di ribasso, rivelando il contenuto delle offerte nel frattempo pervenute». Tutto durante
un incontro filmato e poi consegnato al pubblico ministero Maurizio Carbone che coordina le indagini.

L’inchiesta, quindi, non sembra destinata a chiudersi in fretta. Anzi. Quanto scritto dal gip Pompeo Carriere, quindi, si sta rivelando quasi profetico: le indagini, aveva annotato il magistrato nell’ordinanza emessa nei confronti dell’ufficiale di Marina a seguito di convalida dell’arresto in flagranza, «sono appena agli inizi e, verosimilmente, si accingono a disvelare un quadro illecito ben più ampio, sia dal lato delle vittime dell’agire concussive, che - probabilmente - dal lato di eventuali correi del La Gioia». Ne sono sempre più convinti gli inquirenti che hanno accusato La Gioia di concussione in concorso con altre persone da identificare e che
presto potrebbero avere anche un nome e un volto.








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