sabato 5 aprile 2014

Lettera aperta agli avvocati per parte civile processo Ilva

LETTERA APERTA AGLI AVVOCATI DI TARANTO

Il 19 giugno si aprirà il processo Ilva che, per le sue dimensioni (50 imputati + 3 società), per le violazioni che coprono quasi il 50% di tutto il codice penale, per la vasta tipologia dei reati che mostrano un mondo di illegalità diffusa vissuto per decenni a Taranto – con la sua drammatica storia di morti, inquinamento, danni alle persone, difficilmente trasformabile in un processo - si prepara ad essere il più grande processo che ci sia mai stato nel nostro paese e riguardante la più grande fabbrica nel nostro paese, tra l'altro una fabbrica ancora in attività. Per questo il processo Ilva avrà rilevanza nazionale e anche internazionale.

Per questo processo la Rete Nazionale per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro e territori si sta operando per la costituzione di parte civile in forma associata di operai Ilva, ditte appalto, operai cimiteriali e aziende vicine area Ilva, cittadini dei Tamburi.

PER QUESTA COSTITUZIONE FACCIAMO APPELLO AGLI AVVOCATI A FARE INSIEME QUESTA IMPORTANTE BATTAGLIA LEGALE.

Vogliamo prendere a riferimento per le modalità di costituzione di parte civile il processo Eternit, il cui avvocato, principale rappresentante delle parti civili (operai, familiari di operai deceduti), Avv. Sergio Bonetto di Torino, si è già messo a disposizione per il processo Ilva.
Una similitudine tra questi due processi è data anche dalla contestazione del reato: di pericolo generale e non di danno caso per caso. Paradossalmente gli imputati vorrebbero invece che si analizzasse caso per caso per allungare i tempi del processo. Noi vogliamo che il processo accolga le parti civili anche di lavoratori e abitanti che non si sono ancora ammalati o che non si ammaleranno mai. Lo Stato dice: “nessuno deve mettere a rischio la vita e la salute degli altri”; quindi non deve essere punito solo chi provoca malattia e morte, ma anche chi mette a rischio. Questo principio è stato affermato per la prima volta nel processo Eternit ed è ora un'opportunità enorme per Taranto per affrontare il processo Ilva. Non si tratta solo di una questione di risarcimento ma del fatto che il rischio non ci sia più. Nel processo Ilva quindi, attraverso la presenza di lavoratori, cittadini, vogliamo affermare insieme un principio di risarcimento e di giustizia.

CHIEDIAMO agli avvocati di contribuire a portare un pezzo di verità processuale, affinchè ci si avvicini alla verità storica il più possibile.

Noi vogliamo la costituzione in forma associata delle parti civili. Se arrivano centinaia di avvocati, ognuno per rappresentare alcune parti civili, si rischia di affossare il processo e fare il gioco della difesa degli imputati. Invece la costituzione in forma associata deve permettere di incidere anche sulle modalità di gestione di questo processo.
C'è una assoluta necessità di garantire una forte presenza fisica alle udienze (anche qui l'esempio Eternit è importante, ad ogni udienza erano vi erano150/200 persone, e queste presenze hanno pesato sull'andamento processuale), perchè non si deleghi questo processo alla sola azione della magistratura, e perchè serva anche da contrasto all'azione dello Stato che, come si è visto nell'ultima sentenza della Cassazione, può mettere in discussione gli stessi verdetti dei giudici di Taranto.
La costituzione di parte civile in forma associata significa mettere non un passo ma centinaia di pesanti passi uniti in questa battaglia.

L'organizzazione di parte civile è di massa e gratuita; stabiliremo solo una quota associativa per lavoratori e cittadini.

Vogliamo costituire a Taranto un collegio di avvocati, con la presenza periodica dell'Avv. Bonetto di Torino. A cui la Rete darà tutto il suo sostegno attivo, anche in termini di esperti.
Facciamo quindi appello agli avvocati, ai giovani avvocati di dare la propria disponibilità a far parte di questo collegio, ma soprattutto ad abbracciare questa importante battaglia legale/civile/ideale.

Per coloro che vogliano dare tale disponibilità, avere maggiori informazioni, diamo i seguenti riferimenti, pregando di mettersi in contatto entro metà aprile:

Rete Nazionale per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro e territori – nodo di Taranto

via Rintone, 22 – 74121 Taranto - bastamortesullavoro@gmail.com - 3471102638

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