domenica 27 aprile 2014

Qualche altra informazione sull'incidente all'ENI - auguriamo la guarigione a Roberto e ai suoi colleghi - ma c'è tanta ipocrisia nella dichiarazione del sindacalista UILM, come sempre difensore d'ufficio dell'azienda

TARANTO – Tre operai di una ditta dell’appalto Eni, la 'Cestaro Rossì' di Bari, sono rimasti feriti in un incendio divampato nella serata di ieri nella raffineria di Taranto Il più grave dei tre operai, Roberto Pensa, originario di Oria, di 41 anni, ha riportato ustioni di primo e secondo grado alle mani e al volto ed è ricoverato nel 'Perrinò di Brindisi; gli altri colleghi hanno riportato ustioni alle mani, curate nell’infermeria dello stabilimento.
A quanto si è appreso, al momento dell’incidente erano in corso lavori di manutenzione. I due operai stavano montando una valvola quando si è verificata la fuoriuscita di prodotto e l’improvvisa fiammata.
“Non si sa – dice Roberto Basile della Uilm di Taranto – cosa abbia potuto provocare l’innesco. La direzione dello stabilimento sostiene che tutte le procedure di sicurezza sono state rispettate e che poco prima era stato fatto il cosiddetto controllo di autoesplosività”.
Sull'episodio stanno svolgendo gli accertamenti i tecnici dello Spesal, Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl.

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