Fuori dal Tribunale questa volta insieme alle compagne del MFPR anche disoccupate, lavoratrici precarie che ogni giorno sono in lotta per il lavoro, il reddito, la casa, legando strettamente le violenze sessuali, i femminicidi alla condizione generale di oppressione, discriminazione delle donne.
Il presidio ha denunciato la vergognosa vicenda processuale di Carmela, ha riempito tutta la zona di striscioni, cartelli, foto di Carmela e gridato i nomi dei tre luridi uomini che hanno stuprato Carmela; ma anche ha denunciato le Istituzioni che insieme agli stupratori hanno "istigato" al suicidio una ragazzina di 13 anni.
MA ANCHE QUESTA VOLTA IL PRESIDIO DELLE DONNE HA FATTO MOLTO PREOCCUPARE IN PARTICOLARE UNO DEGLI STUPRATORI: MASSIMO CARNEVALE (di ambienti malavitosi di Taranto).
Ad un certo punto il volantino diffuso dal MFPR ha fatto il suo "ingresso" nella grigia aula del Tribunale. L'avvocato di Carnevale, Besio, lo ha sbandierato gridando "è una vergogna!" - per le accuse che erano scritte - e pretendendo che il giudice lo mettesse agli atti.
Questo avvocato è lo stesso che tempo fa aveva chiesto lo spostamento del processo da Taranto, perchè il suo porco assistito aveva dichiarato che "sussistono gravi situazioni locali tali da turbare il regolare e sereno svolgimento del processo e la mia libera determinazione nella partecipazione allo stesso e temo, pertanto, ripercussioni per la mia sicurezza ed incolumità... al Tribunale si raduna una agguerrita folla di manifestanti che non solo espone cartelli ingiuriosi nei miei confronti e degli altri imputati ma soprattutto mi impedisce di raggiungere il Tribunale liberamente, costringendomi addirittura a celare le mie vere sembianze".
Questo avvocato è lo stesso che tempo fa aveva chiesto lo spostamento del processo da Taranto, perchè il suo porco assistito aveva dichiarato che "sussistono gravi situazioni locali tali da turbare il regolare e sereno svolgimento del processo e la mia libera determinazione nella partecipazione allo stesso e temo, pertanto, ripercussioni per la mia sicurezza ed incolumità... al Tribunale si raduna una agguerrita folla di manifestanti che non solo espone cartelli ingiuriosi nei miei confronti e degli altri imputati ma soprattutto mi impedisce di raggiungere il Tribunale liberamente, costringendomi addirittura a celare le mie vere sembianze".
Mentre, chiaramente il giudice ha rispedito questa richiesta di messa agli atti del volentino al mittente, il padre di Carmela e il suo avvocato hanno fortemente ribattuto (purtroppo le compagne e le donne del presidio non sono potute entrare nell'aula perchè il processo era a porte chiuse), dicendo all'avv. di Carnevale che si doveva vergognare di ben altro, si doveva vergognare di ridere in aula di una bambina che è morta anche a seguito dello stupro del suo cliente..."
IL 13 GIUGNO LE DONNE FARANNO IN MODO DI FAR PREOCCUPARE MOLTO DI PIU' I TRE STUPRATORI E I LORO AVVOCATI.
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