L'IMPERO ECONOMICO DI RIVA
L’impero economico della famiglia Riva
quello che ha e soprattutto quello che ha fatto
per mettere al riparo i suoi fondi
(I testi sono stati ripresi e rielaborati utilizzando articoli del Sole24ore)
L’impero economico dei Riva è come un grande gioco dell’oca
Slalom tra due continenti - Per capire dove siano le redini dell’Ilva
di Taranto bisogna risalire dalla Puglia a Milano, sede della Riva Fire,
e da qui andare ancora più a nord, fino in Lussemburgo, dove hanno sede
la Siderlux, la Stahlbeteili Gungen e la Utia, le società che
controllano le aziende dei Riva sparse nel mondo. Ma non basta, perché
dal Lussemburgo si deve rimbalzare ad Amsterdam, sede della Monomarch,
la holding collocata in cima alle società lussemburghesi, e dall’Olanda
bisogna prendere l’aereo, attraversare l’oceano e fermarsi finalmente di
fronte alle coste del Venezuela. A Curaçao.
Un viaggio di oltre 9.900 chilometri per poi scoprire che il secondo gruppo siderurgico europeo, con il 27,2 mln/t nel 2012 (dopo la Germania con 42,7 mln/t) e undicesimo nel mondo, con un fatturato di 10 miliardi di euro, 36 impianti produttivi in Italia, Germania, Francia, Belgio, Spagna, Grecia, Tunisia e Canada, e quasi 22mila dipendenti, è controllato da una società di soli seimila dollari, poco più di 4.600 euro (!).
La sua cassaforte - A Curacao, infatti, isole vergini britanniche, dove vi sono “spiagge bianche, palme, resort di lusso e casette colorate stile olandese... regno dello scuba diving tra i caldi fondali dell’isola caraibica”, nell’edificio di Kaya Wfg Mensing 36, è conservato l’atto di registrazione della società Luxpack Nv srl, fondata l’11 gennaio 1996, in mano alla famiglia Riva, che a cascata, controlla di fatto tutto l’impero dei Riva. Presidente è Adriano Riva, classe 1931 e stranamente identificato come cittadino canadese, fratello di Emilio Riva patron del gruppo. Qui è il regno finanziario della famiglia Riva, la sua cassaforte.
Tra gli amministratori della Luxpack figura anche la Ant Management, una società olandese che crea e amministra trust, fondazioni, Llc e società anonime nei più svariati paradisi fiscali del mondo.
A Curaçao, allo stesso indirizzo della Luxpack risultano domiciliate altre due società: la Rivas Nv e la Rivas Investment Nv, quest’ultima amministrata proprio dalla Ant Management. Nell’isola sono anche registrate – o sono state registrate fino a poco tempo fa – la Riva Private Foundation, la Riva Nv e la Riva Investments Nv (società tutte chiaramente riconducibili alla famiglia Riva).
Curaçao è un vero paradiso fiscale: le società residenti pagano un’imposta sugli utili del 27,5%, mentre le società off shore costituite prima del 2002 versano un’aliquota tra il 2,4 e il 3%. Dividendi, interessi e royalties sono esenti da qualsiasi ritenuta fiscale.
Le holding europee - Scendendo un gradino più in basso, al di sotto della Luxpack c’è la finanziaria olandese Monomarch Holding Bv (controllata al 100% dalla Luxpack); anche questa società è presieduta da Adriano Riva da giugno 1998. La Monomarch ha un capitale di un milione di euro e attività per 320 milioni.
La holding olandese controlla il 100% della Utia, società lussemburghese di cui sempre Adriano Riva è amministratore delegato.
Il 3 agosto 2012 la Monomarch ha immesso 24 milioni di franchi svizzeri nell’Utia per coprire perdire per un totale di 52,3 milioni di franchi svizzeri.
L’Utia detiene il 39,9% della Riva Fire che a sua volta ha il 100% di due società di Lussemburgo, la Stahlbeteili Gungen e la Siderlux, e che controlla – direttamente (con il 61,62%) e indirettamente (con il 25,38% della Siderlux) – l’87% del capitale dell’Ilva.
(continua)
Un viaggio di oltre 9.900 chilometri per poi scoprire che il secondo gruppo siderurgico europeo, con il 27,2 mln/t nel 2012 (dopo la Germania con 42,7 mln/t) e undicesimo nel mondo, con un fatturato di 10 miliardi di euro, 36 impianti produttivi in Italia, Germania, Francia, Belgio, Spagna, Grecia, Tunisia e Canada, e quasi 22mila dipendenti, è controllato da una società di soli seimila dollari, poco più di 4.600 euro (!).
La sua cassaforte - A Curacao, infatti, isole vergini britanniche, dove vi sono “spiagge bianche, palme, resort di lusso e casette colorate stile olandese... regno dello scuba diving tra i caldi fondali dell’isola caraibica”, nell’edificio di Kaya Wfg Mensing 36, è conservato l’atto di registrazione della società Luxpack Nv srl, fondata l’11 gennaio 1996, in mano alla famiglia Riva, che a cascata, controlla di fatto tutto l’impero dei Riva. Presidente è Adriano Riva, classe 1931 e stranamente identificato come cittadino canadese, fratello di Emilio Riva patron del gruppo. Qui è il regno finanziario della famiglia Riva, la sua cassaforte.
Tra gli amministratori della Luxpack figura anche la Ant Management, una società olandese che crea e amministra trust, fondazioni, Llc e società anonime nei più svariati paradisi fiscali del mondo.
A Curaçao, allo stesso indirizzo della Luxpack risultano domiciliate altre due società: la Rivas Nv e la Rivas Investment Nv, quest’ultima amministrata proprio dalla Ant Management. Nell’isola sono anche registrate – o sono state registrate fino a poco tempo fa – la Riva Private Foundation, la Riva Nv e la Riva Investments Nv (società tutte chiaramente riconducibili alla famiglia Riva).
Curaçao è un vero paradiso fiscale: le società residenti pagano un’imposta sugli utili del 27,5%, mentre le società off shore costituite prima del 2002 versano un’aliquota tra il 2,4 e il 3%. Dividendi, interessi e royalties sono esenti da qualsiasi ritenuta fiscale.
Le holding europee - Scendendo un gradino più in basso, al di sotto della Luxpack c’è la finanziaria olandese Monomarch Holding Bv (controllata al 100% dalla Luxpack); anche questa società è presieduta da Adriano Riva da giugno 1998. La Monomarch ha un capitale di un milione di euro e attività per 320 milioni.
La holding olandese controlla il 100% della Utia, società lussemburghese di cui sempre Adriano Riva è amministratore delegato.
Il 3 agosto 2012 la Monomarch ha immesso 24 milioni di franchi svizzeri nell’Utia per coprire perdire per un totale di 52,3 milioni di franchi svizzeri.
L’Utia detiene il 39,9% della Riva Fire che a sua volta ha il 100% di due società di Lussemburgo, la Stahlbeteili Gungen e la Siderlux, e che controlla – direttamente (con il 61,62%) e indirettamente (con il 25,38% della Siderlux) – l’87% del capitale dell’Ilva.
(continua)
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